Dagli amici ai centri commerciali, ecco cosa cambia da lunedì. Nuovo scontro tra De Luca ed il governo
Ecco le novità dopo l’annuncio di Conte. In Campania bar e ristoranti aperti solo da giovedì, ma il presidente della Campania ammette: “Non abbiamo firmato accordo Stato-Regioni”
Da lunedì 18 maggio si torna ad una “quasi normalità” in Italia per l’emergenza Covid-19. In Campania, a dispetto delle altre regioni, la novità sostanziale è legata al fatto che l’apertura di ristoranti, pizzerie e pub slitta a giovedì per poter definire le linee guida per gli esercenti. Ma lo stesso presidente Vincenzo De Luca ha specificato nel corso dell’intervista a ‘Mezz’ora’ con Lucia Annunziata, di non aver sottoscritto “l’intesa Stato-Regioni. Su alcune norme di sicurezza generale deve pronunciarsi il ministero della Salute non è possibile che il Governo scarichi opportunisticamente tutte le decisioni sulle Regioni. Non è accettabile”. Il governatore ha anche spiegato che in Campania non sarà automatica l'apertura totale dal 3 giugno: "Io non lo so cosa succederà. Io cercherò di ragionare dal 2 giugno. Che significa liberi tutti? Dobbiamo avere una posizione equilibrata a seconda del contagio".
Cosa cambia da lunedì 18 maggio
Intanto da lunedì si riparte. Riaprono parrucchieri, estetisti, negozi, ma anche musei e le chiese per la messa. Tutto nel rispetto delle misure anti-contagio. Nessun limite per gli spostamenti delle persone nella stessa regione: non servirà più l'autocertificazione. Sì agli incontri non solo tra parenti e fidanzati, ma anche tra gli amici. Fino al 2 giugno restano invece vietati gli spostamenti tra regioni. Così come quelli da e per l'estero, salvo esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Consentito, in ogni caso, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza (ma in Campania si rischia la quarantena per 2 settimane).
Le attività economiche, produttive e sociali dovranno svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Restano sempre vietati gli assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura con la presenza di pubblico si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell'andamento dei dati epidemiologici.
Potranno riaprire anche i centri commerciali: gli ingressi saranno contingentati in ragione delle misure dei centri, ci saranno percorsi differenziati in entrata e in uscita.
Per palestre e piscine bisognerà aspettare il 25 maggio: ci saranno rigide regole di distanziamento: ci si dovrà allenare con un trainer mantenendo i due metri di distanza interpersonale. Quanto alle discipline sportive restano assolutamente vietate tutte quelle di squadra o di gruppo e quelle in cui è previsto un contatto personale. In piscina per ogni nuotatore è previsto uno spazio di sette metri quadri.