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Vittime del coronavirus, l'ex sindaco attacca il commissario

Non si è svolta in città la cerimonia di commemorazione promossa dall'Anci. Velardi: "Attendo delle scuse da Lastella"

Nel giorno in cui i sindaci di tutti i comuni d'Italia hanno indossato la fascia tricolore e hanno osservato un minuto di silenzio (al contempo sono state esposte le bandiere a mezz'asta) per rendere omaggio alle vittime dell'emergenza coronavirus e per onorare gli operatori sanitari, scoppia la polemica a Marcianise dove la cerimonia promossa dall'Anci (associazione nazionale comuni italiani) non si è svolta. Ad entrare a gamba tesa sulla questione è stato l'ex sindaco Antonello Velardi che non le ha mandate a dire al commissario straordinario del Comune, Michele Lastella.

"Il commissario straordinario non ha ritenuto partecipare all'iniziativa e ne ignoro i motivi. Non credo perché non condivida il nostro dovere morale di onorare le vittime dell'epidemia e gli operatori sanitari - ha sottolineato Velardi - Aspetto che ce lo faccia sapere. In attesa di un chiarimento (e, auspicabilmente, delle scuse), mi duole dover constatare che un rappresentante dello Stato non abbia avvertito questa sensibilità".

"Certo, i sindaci sono le sentinelle dello Stato su un territorio rappresentando le comunità; lo è a maggior ragione chi non è stato eletto e si ritrova a rappresentare una comunità per il sol fatto che è un funzionario o dirigente dello Stato, cioè un viceprefetto - ha continuato l'ex sindaco - I suoi doveri dovrebbero essere ancor più forti ed evidenti. Lo Stato non è un'entità astratta, lo Stato è fatto da uomini. E penso agli uomini impegnati in prima fila, in queste ore, nella disperata battaglia contro il coronavirus: sono uomini dello Stato ai quali va la mia, la nostra masima ammirazione".

"Il dispiacere da parte mia, e credo di tutti i marcianisani, è ancora più forte perché noi non siamo una comunità qualsiasi, noi non siamo l'ultimo Comune d'Italia - ha concluso l'ex sindaco Velardi - Marcianise è una realtà importante e noi siamo orgogliosi di essere marcianisani. Lo devono sapere (ed insisto su questo punto) coloro che ci stanno amministrando: non sono stati eletti e non hanno vinto alcun concorso, hanno chiesto deliberatamente di essere qui a Marcianise come commissari straordinari. Sono qui per rendere onore allo Stato, per servirlo, e per servire la comunità che adesso rappresentano. Con stile, lo stile degli uomini di Stato".

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