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Decreto 'Cura Italia', Del Vecchio: “Inserire le deroghe per le Casse di Previdenza”

La proposta della responsabile regionale dipartimento 'Rapporti con gli ordini professionali' di Fratelli d'Italia

"Con il decreto legge numero 18 del 17 marzo 2020 emanato per il sostegno economico delle partite iva a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid 19, il Governo ha dimenticato tutti i liberi professionisti iscritti alle Casse private. In buon sostanza, ha demandato alle stesse Casse di Assistenza e Previdenza obbligatorie private, il compito che lo Stato ha assunto nei confronti delle altre categorie di lavoratori". Così la responsabile regionale dipartimento 'Rapporti con gli ordini professionali' di Fratelli d'Italia, Angela De Vecchio. "Le Casse in base alle disposizioni del decreto Salva Italia (D.L. 201/2011, convertito in Legge 214/2011, art. 24 comma 24), pur avendo il compito consentito dalla legge di sostenere e promuovere il reddito dei propri assistiti, non potranno far fronte a tale compito, essendo soggette al vincolo di sostenibilità previsto dal decreto Salva Italia", continua.

"Pertanto ho raccolto e condiviso le dure critiche e le proteste che gli avvocati, unitamente a tutti i professionisti italiani, hanno rivolto al decreto Cura Italia, sostenendo la proposta di Fratelli d’Italia, affinché l’articolo 44 del D.L. n.18 del 17 marzo 2020 venga emendato con l’aggiunta dell’ulteriore previsione, previa riduzione dell’arco temporale da 50 a 30 anni della sostenibilità pensionistica - spiega - purchè ogni posta attiva che deriverà dalla deroga venga destinata dalle Casse all’esenzione di tutti gli iscritti dagli obblighi contributivi per gli anni 2019 e 2020, con riconoscimento ai fini pensionistici delle predette annualità, nonché alla previsione di interventi di sostegno al reddito in favore degli iscritti, anche con l’erogazione diretta di somme, non soggette a tassazione a carico degli stessi, fino alla totale concorrenza delle poste attive derivanti dall’applicazione della deroga. Tale emendamento consentirebbe alle Casse private di far fronte alle esigenze di oltre un milione e mezzo di professionisti, che meritano, soprattutto in questo particolare momento storico, la tutela delle istituzioni forensi e dello Stato".

La presente proposta, di concerto con i rappresentanti e gli esponenti del partito Gimmi Cangiano componente della direzione nazionale, Maria Gabriella Santillo consigliere provinciale di Caserta, il senatore Antonio Iannone commissario regionale, gli avvocati Lina Ferrara e Claudio Ursomando della segreteria cittadina del capoluogo di Fratelli d’Italia, è già stata trasmessa dal commissario provinciale Marco Cerreto al responsabile del dipartimento Giustizia Carolina Varchi e contestualmente alla senatrice Giovanna Petrenga.

A tal proposito il commissario provinciale di Fratelli d'Italia, Marco Cerreto ha dichiarato: "Voglio ringraziare tutta la classe dirigente che in questi giorni pur stando da casa si è adoperata per interloquire con gli ordini professionali e con tutte le categorie dimenticate dal decreto Cura Italia del Governo, recependone le istanze e trasformandole in emendamenti efficaci che consentirebbero così , in uno spirito di estrema collaborazione a correggere in meglio il decreto, voglio altresi ringraziare la disponibilità della deputata Carolina Varchi e della senatrice Petrenga che, con grande spirito di servizio, hanno recepito e trasmesso agli uffici competenti del Senato gli emendamenti suggeriti dalla nostra federazione provinciale".

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