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Buoni spesa, l’ex sindaco: “Evitiamo speculazioni”

Del Gaudio chiede di rendere pubblici i criteri di assegnazione e poi 'bacchetta' consiglieri di opposizione e parlamentari

Sono già centinaia le richieste pervenute dal pomeriggio di ieri e nel corso della notte per i buoni spesa a Caserta, così come le richieste di adesione per l’inserimento nell’elenco comunale di esercizi commerciali e farmacie disponibili ad accettare i buoni spesa. Sulla questione è intervenuto a gamba tesa l'ex sindaco Pio Del Gaudio che non le ha mandate a dire a consiglieri e sindaco.

“E’ un’ottima misura quella dei buoni spesa poiché dà un po’ di ossigeno a chi ne ha bisogno ma a Caserta manca la trasparenza - ha dichiarato l'ex sindaco Del Gaudio - Non è chiaro su che base vengono assegnati i buoni spesa. So benissimo che i criteri di assegnazione li ha stabiliti la Protezione civile ma al contempo era necessario che questi criteri fossero resi pubblici. In questo modo è facile che qualcuno possa speculare. Ci potrebbero essere dei consiglieri comunali eletti (di poca qualità) che potrebbero illudere le persone. Per non parlare poi del modello di istanza di accesso ai buoni spesa che i cittadini devono compilare e che in diversi punti è poco chiaro. Ad esempio non si capisce quale reddito percepito nell’anno 2018 va inserito (se quello di chi presenta la domanda oppure dell’intero nucleo familiare). Insomma è tutto affidato al presupposto che il cittadino conosce le norme”.

“Secondo me era opportuno far approvare dal dirigente un disciplinare per rendere pubblici i criteri di assegnazione dei bonus spesa, così come bisognava costituire una commissione composta da persone che si occupano di assistenza in grado di esaminare le istanze presentate dai cittadini e stilare di conseguenza una graduatoria”.

Poi la stoccata all’opposizione e ai parlamentari eletti a Caserta. “In questa emergenza ognuno deve dare il proprio contributo. A Caserta invece non parla nessuno. Solo il sindaco Carlo Marino che ringraziamo per i videomessaggi informativi. Per il resto non vedo un contributo fattivo della classe politica. Dall’opposizione, soprattutto, non vedo una proposta finalizzata a scuotere il sindaco che sta facendo il servo sciocco di De Luca. In città non c’è dibattito. Eppure in consiglio comunale ci sono dei medici che quando ero io sindaco facevano tutti gli scienziati, tanto che mi costrinsero a costituire una commissione Sanità. Ora tutti tacciono. Non sento nemmeno i parlamentari di Governo eletti a Caserta”.

“Due sono le proposte che andavano assolutamente fatte. Innanzitutto la battaglia sui tamponi, ovvero acquistare tamponi per la popolazione più a rischio contagio. E poi la battaglia sui gettoni di presenza, ovvero bisognava fare un atto deliberativo chiaro in cui stabilire che 2 mesi di compensi dei consiglieri, sindaco e assessori fossero destinati all’emergenza coronavirus. Due proposte dovute, ma di cui nessuno si è interessato”.

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