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Consiglio comunale sulla truffa 'Welcome to Italy', il vicesindaco chiede la revoca delle sue deleghe

I gruppi di minoranza attaccano il sindaco Delli Colli e chiedono chiarimenti sui costi di gestione dell'accoglienza dei migranti

E' stato un consiglio comunale di fuoco quello di giovedì 16 gennaio a Rocca d'Evandro. La seduta starordinaria è stata convocata d'urgenza dal sindaco Emilia Delli Colli, dopo che i due gruppi di minoranza ("Rinnovamento civico" e "Insieme con i cittadini") si erano visti costretti a chiamare in causa il prefetto Raffaele Ruberto.

Al centro della discussione la vicenda “Welcom to Italy” che ha visto coinvolte 25 persone per la gestione del progetto Sprar sugli immigrati tra cui l’ex sindaco di Rocca d'Evandro e l'attuale vicesindaco Angelo Marrocco a cui è stata inflitta la misura cautelare coercitiva dell’obbligo di firma presso la locale stazione dei carabinieri.

La seduta fin dall’inizio è stata animata dai toni alti. Già dopo pochi minuti ha preso forma un forte sconto tra il sindaco Delli Colli ed i consiglieri comunali Antonio Fionda e Ivan Marandola, i quali hanno ribadito le irregolarità e la scarsa correttezza adottata dal primo cittadino nel non voler convocare il Consiglio e nello svolgimento dello stesso. Tant’è che, con l’inasprimento dei toni, è stata sospesa la seduta per cinque minuti.

Nel prosieguo della discussione, il consigliere Marandola ha ricordato al sindaco che "quando era tra i banchi dell'opposizione fu egli stesso ad avere forti dubbi sul progetto Sprar e sulle modalità di affidamento". La parola è poi passata la consigliere Fionda che ha voluto dei chiarimenti sui costi di gestione in particolare sulla compartecipazione dell’Ente e sulla possibilità che possa essere richiesta al Comune la somma di 533mila euro che la Procura contesta, chiedendo al sindaco Delli Colli se avesse intenzione di intraprendere azioni legali a tutela dell’Ente.

Durante il dibattito, il vicesindaco Marrocco ha letto una lettera lasciando intendere che ”l’era Marrocco sta per tramontare" poiché ha affermato di aver chiesto al sindaco nel mese di novembre di revocargli le deleghe che ad oggi sono state però lasciate intatte. Poi l'accusa alla minoranza di aver strumentalizzato il caso e di non essere stata clemente con lui, alla quale i consiglieri gli hanno fatto notare che quando lui stesso era sindaco, si costituì parte civile in un processo che vedeva indagato un ex amministratore, quindi che sarebbe il caso di usare due pesi e due misure.

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