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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Clienti 'affezionati' e nuove formule: così hanno riaperto i ristoranti a Caserta

La distanza tra i tavoli batte il plexiglass e c'è anche chi si commuove nel riassaporare il suo piatto preferito. La strada della ripresa, però, resta in salita

Tra clienti affezionati e le nuove misure di sicurezza hanno riaperto al pubblico anche i ristoranti, le pizzerie ed i pub di Caserta. Una prima serata quasi di rodaggio per provare a gettarsi alle spalle la crisi per l'emergenza Coronavirus ed affrontare il futuro se non con tranquillità almeno con speranza. 

"Non è andata male - racconta Raffaele Porrino dell'omonima osteria di via Galilei - Sono venuti a trovarci i clienti affezionatissimi. Un modo per starci vicino e per augurarci un futuro migliore. Abbiamo distanziato i tavoli per offrire sicurezza ai clienti ed anche al personale. E' stata una bella serata anche da un punto di vista emotivo. C'è anche chi si è commosso come un cliente che ha preso lo stesso piatto che aveva preso l'ultima volta che era venuto prima della chiusura. E' un ritorno alla vita normale per tutti. Speriamo che nei prossimi giorni le cose vadano bene".

"La riapertura è stata un po' lenta, ma ce lo aspettavamo" sottolinea Midi Pieretti di 'Osteria da Miduccia' in via San Carlo. "Però tanti clienti ci hanno chiamato per sapere come ci eravamo organizzati per poter venire e questo ci fa ben sperare per il futuro. Noi ci siamo organizzati con mascherine, guanti, amuchina ed io indosso anche la visiera per cucinare. Noi cerchiamo di trasmettere sicurezza ai clienti facendo capire loro che il locale è sicuro e pronto ad accorglierli. L’unica cosa che non è cambiata è la cucina ed i suoi sapori". 

Il ritorno alla normalità è una delle grandi incognite per i ristoratori. "Ci siamo reinventati una formula aperitivo e non solo cena - dice Michele Miccolo del ristorante Il Cortile di via Galilei - La risposta è stata positiva anche se pensiamo che la ripresa sarà molto lenta. Noi già avevamo i tavoli ad una distanza simile a quella stabilita dalle nuove norme quindi non abbiamo avuto particolari problemi, in più possiamo sfruttare anche lo spazio esterno. Non abbiamo avuto particolari problemi da un punto di vista gestionale solo qualche pratica burocratica in più da fare".

Ripresa anche per il Vovo Pacomio di via Mazzini: "Abbiamo iniziato a lavorare e lo abbiamo fatto con tutte le precauzioni del caso: dalle mascherine all’amuchina, passando per la misurazione della febbre a chi entrava nel locale - racconta Michael Setaro - Io resto ottimista, l’importante è che i nostri clienti capiscano che nel nostro locale possono trascorrere una serata all’insegna del gusto in piena tranquillità". 

Il ‘rientro’ degli affezionati c’è stato anche al "Pab" di via Sud piazza d’armi. "Tutto sommato è andato bene - racconta Emanuela - ma ci vorrà qualche giorno per vedere numeri importanti. Siamo però felici che tanti clienti, affezionati al nostro locale, ci siano passati a trovare". Il tutto nella massima organizzazione: "Chiunque entra deve misurare la temperatura, i tavoli sono distanziati e non ci sarà possibilità, per ora, di restare al bancone”. I menù, invece, non sono cambiati: "I nostri - spiega Emanuela - sono plastificati e li disinfettiamo costantemente".

Spazio esterno ed niente plexiglass per la ripresa al ristorante San Carlo: "Le persone hanno bisogno di tranquillità e noi cerchiamo di offrirla - spiega il titolare Loreto Scala - Nei prossimi giorni metteremo tavoli anche nella corte di Palazzo Paternò, preferiamo mettere i tavoli a distanza piuttosto che utilizzare il plexiglass. Nella prima serata abbiamo ospitato prevalentemente clienti fidelizzati che sono passati per salutarci e farci sentire il loro affetto". 

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