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Chiude il ristorante nato su un bene della camorra

La denuncia: "Attendiamo da due anni il pagamento delle fatture da parte dell'Ambito sociale"

Chiude il ristorante NCO Nuova Cucina Organizzata di Casal di Principe. Dal 7 gennaio prossimo le serrande resteranno abbassate perché i pagamenti delle fatture rilasciate all’Ambito Territoriale degli ultimi 2 anni non sono ancora state pagate. Ritardi che stanno costringendo Peppe Pagano e la Cooperativa Agropoli (che gestisce la struttura) a chiudere i battenti. La NCO è nata per l’inserimento lavorativo e pur essendo un’attività autonoma che si sostiene privatamente attraverso i propri clienti e non è finanziata da soldi pubblici rischia seriamente di non poter più riaprire “poiché gli inserimenti lavorativi dei soggetti svantaggiati, previsti dai Budget di Salute, si svolgono in attività di imprenditorialità sociale attivati per lo più su beni confiscati alla criminalità organizzata e i ritardi nei pagamenti delle prestazioni socio/sanitarie sostenuti dai Budget di Salute, quindi LEA socio/sanitari obbligatori per legge, sono diventati non più “sostenibili””.

Viene ribadito anche che già in diverse circostanze ed a più riprese “abbiamo evidenziato come, con il Decreto della Giunta Regionale della Campania N° 282 del 2016, in cui le prestazioni sociosanitarie erogate dai Centri Accreditati, le grosse strutture, beneficiano delle anticipazioni economiche, mentre le cooperative che gestiscono i Budget di Salute ed attraverso questo sistema utilizzano beni confiscati alla criminalità in provincia di Caserta, non possono beneficiare di questa procedura. Due pesi e due misure, con risultati pessimi ed “allarmanti””.

Ad oggi dopo la nota dell’Ambito C6, che cerca di giustificare il mancato pagamento delle fatture degli ultimi due anni (2018/2019) a cui si aggiunge il secondo semestre 2012, sempre frutto dell’ennesimo rimpallo Comuni/Regione/ASL, “evidenzia un quadro politico ed amministrativo “apocalittico” da cui si evince, in modo inequivocabile, che nessuno degli attori istituzionali coinvolti ha la reale intenzione di risolvere la questione, ma anzi si sta conducendo questo sistema al suicidio. Abbiamo precisato, in tutti gli ambiti istituzionali, che con queste modalità operative si sarebbe messo a rischio l’esistenza stessa della cooperazione sociale e la conseguente gestione dei beni confiscati, soprattutto nel casertano. A questo punto dobbiamo constatare che non si tratta più solo di inefficienza, incapacità, incompetenza e inettitudine tecnico-amministrativa, ma di una sottile strategia per favorire i grossi potentati della sanità e per smantellare, finalmente e per sempre, il riformismo innovativo insito nella sperimentazione del sistema, ormai divenuto modello organizzativo/operativo, delle cure domiciliari. Riteniamo sia giunto il momento in cui ognuno “deve fare la sua parte”. Noi, la nostra l’abbiamo già fatta con impegno, coraggio ed abnegazione. Ma queste doti, ora, non bastano più”.

Perché secondo i titolari della Nco “il balletto del rimpallo delle responsabilità non ha senso, soprattutto perché non fornisce soluzioni, non indica percorsi, ma anzi si cerca solo di scaricare su altri le proprie responsabilità. Non si può consentire di liquidare la questione con un generico richiamo al dovere, “rinnovando il sollecito” ai Comuni morosi e al chiarimento alla Regione Campania. l’ASL ed una “blanda richiesta” di fronte a questa irresponsabile, caotica e drammatica gestione della prospettiva del settore, il management della Cooperativa non può fare altro che ridimensionare, a malincuore, le proprie attività imprenditoriali operando l’immediata chiusura, a partire dal 7 gennaio 2020, del ristorante pizzeria sociale “Nuova Cucina Organizzata” ubicata, come tutti sanno, a Casal di Principe, su un bene confiscato alla peggiore delinquenza locale con il conseguente licenziamento del personale, e procedere, poi, progressivamente, alla chiusura totale di tutte le altre attività. Per anni ci hanno etichettato come “territorio omertoso e poco coraggioso”, ma tutto quanto sta accadendo testimonia che il coraggio non è affatto mancato e chi, invece, è venuto meno è proprio lo Stato (per nostra natura “odiamo gli indifferenti”). E per non rendere vano questo nostro sacrificio, ci appelliamo al Presidente della Repubblica perché chi ha le dovute responsabilità almeno possa pagare. Ci siete riusciti”.

"Chiedo a De Luca di intervenire subito per capire il problema del pagamento alle cooperative e a Nco e risolverlo". Lo dichiara Rosa D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, commentando l'annuncio della chiusura della Nuova Cucina Organizzata, ristorante anticamorra nato in un bene confiscato alla criminalità organizzata a Casal di Principe. "Propongo poi - aggiunge D'Amelio - di aprire un tavolo con la Commissione Anticamorra del Consiglio regionale e la  Fondazione Polis per ragionare insieme alle cooperative e  valorizzare l'importante iniziativa del budget di salute".

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