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"La Turbogas non si deve fare. A rischio salute e longevità dei cittadini"

Il parere del medico Rivezzi che chiede al Comune di spingere per la revoca dell'autorizzazione

“I dati ci impongono di richiedere una revisione del progetto e la revoca delle precedenti autorizzazioni per mancanza di valutazione del rischio sanitario e mancata applicazione del diritto costituzionale”. E’ la richiesta conclusiva della relazione firmata dal medico Gaetano Rivezzi, presidente dell’Isde Campania (International Society of Doctors for the Environment) chiamato dal sindaco di Presenzano Andrea Maccarelli a coadiuvare l’Ente nell’interlocuzione con la Edison e le Istituzioni relativamente alla realizzazione di una Centrale Turbogas. 

“Il parere negativo dell’Asl scomparso dal faldone”

Un impianto che, secondo Rivezzi, “non s’ha da fare”. Soprattutto per motivi di ordine sanitario. Il consulente del Comune sottolinea come l’Asl di Caserta nel 2009 aveva dato parere negativo alla realizzazione della centrale ed il parere fu inviato al Ministero dello Sviluppo Economico via fax”. Ma qualcosa deve essere andato storto perché, come sottolinea Rivezzi, “tra i faldoni dei documenti del 2009, in particolare della Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale (CTVIA), questo parere non risulta neanche menzionato, e non verrà mai più richiamato in nessuna proroga successiva. Se ne deduce che la questione sanitaria, con i suoi dati e le sue possibili valutazioni è rimasta ignorata fino ad oggi”.

“Le persone oltre i 60 anni già malate si aggraveranno”

Rivezzi spiega inoltre che “la problematica del rischio sanitario per questi tipi di impianti è da qualche anno tenuto in particolare considerazione dalla Comunità Europea con il Principio di Precauzione e dallo stesso Ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e della Salute con una chiara volontà di ridurre le esposizioni pericolose per i cittadini, per le coltivazioni agroalimentari e le emissioni di CO2 e NOx che, con l’ autorizzazione alla centrale Turbogas, aumenteranno il danno climatico nonostante la volontà del governo di contenerne le già enormi quote”. Ed è un problema non da poco in un territorio come Presenzano che, da quanto emerge dai dati certificati, “ha registrato 290 ricoveri, ossia il 16,85% dei residenti, con una media ben superiore a quella del distretto di cui fa parte: il distretto 14 Teano. Da medico esperto in Prevenzione - scrive Rivezzi - intendo sottolineare la fragilità della popolazione locale nelle fasce di età oltre i 60 anni soprattutto per le Patologie Metaboliche (Diabete), Cardiovascolari e Pneumologiche (BPCO) che sicuramente, con dati scientifici che alleghiamo, si aggraveranno se esposti agli inquinanti secondari che questa tipologia di impianto emette in grandi quantità”.

Rivezzi tira in ballo le ‘dimenticanze’ dell’Arpac

Ma i problemi, per il consulente del Comune, non finirebbero qui. Perché ci sarebbe da sottolineare “una grave sottostima della tutela ambientale legata al mancato monitoraggio e omissiva analisi del particolato da parte dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPAC). A nostro sapere questo ente non risulta presente in CdS fin dal 2009, pare che non abbia mai emesso un parere sull’impianto in questione, né mai fornito dati sulla qualità dell’aria, nonostante le richieste specifiche inoltrate da cittadini e comitati. Da un monitoraggio ARPAC, con una centralina mobile, di campioni aerei di particolato nel territorio di Vairano distante solo pochissimi Km da Presenzano, tra Ottobre e Dicembre 2019, si sono evidenziati numerosi sforamenti di PM 2,5 e PM 10. L’Agenzia non ha commentato l’esito di tale monitoraggio né ha inteso proseguire con ulteriori raccolte dati. E’ utile ribadire che in tutto il mondo negli ultimi 10 anni le valutazioni ambientali sono migliorate, correlando sempre di più la sommatoria di inquinanti (aerei e chimici) con il danno di Salute di cui quello cardiovascolare è l’esempio più calzante. Infatti per ogni aumento di 10 microgrammi di PM 2,5 per metro cubo in Europa e in Italia si ha uno 0,78% di mortalità in più”. E ad aggravare la situazione è anche il ‘contorno’: dai termovalorizzatori di San Vittore e Pozzilli (distanti una ventina Din km) al cementificio di Sesto Campano arrivando alla centrale idroelettrica ed all’impianto Pet dell Ferrarelle, senza dimenticare la centrale termoelettrica di Sparanise. “I dati  analizzati mettono in risalto le numerose fragilità sanitarie della popolazione di Presenzano, segnalate già in precedenza ai Ministeri. Una esposizione di quest’ultima a ulteriori fattori inquinanti ne comprometterà seriamente la salute e la longevità”. 

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