Biodigestore, scontro in tribunale sul ruolo dell'Ato rifiuti

Scontro sul ruolo "svilito" dell'Ato rifiuti, organismo preposto a decidere dove allocare un impianto come il Biodigestore, e sull'assenza del Comune di Caserta all'ultimo incontro dell'Ente d'Ambito guidato dal sindaco di Marcianise Antonello Velardi.

E' quanto accaduto nel corso delle discussioni al Tar in merito al ricorso avanzato dai comuni di San Nicola la Strada, Casagiove, Capodrise, Recale, dal Comitato Cittadino di San Nicola La Strada Città Partecipata, dal Circolo Legambiente Caserta, dal Movimento Speranza per Caserta contro il Comune di Caserta per la realizzazione del biodigestore da 40 tonnellate di rifiuti in viale Enrico Mattei, in località Ponteselice, nel Capoluogo.

I ricorrenti, che si sono affidati all'avvocato Paolo Centore, hanno impugnato gli atti per la realizzazione dell'impianto e posto l'accento su diverse questioni tra cui la localizzazione sbagliata dell'impianto (a due passi dalla Reggia di Caserta) e sul fatto che l'Ente d'Ambito sia stato esautorato dalle proprie competenze da parte del Comune di Caserta.

E proprio su questa vicenda è nato uno scontro con il Capoluogo, costituitosi in giudizio con l'avvocato Sergio Turturiello, che ha rilevato che l'Ato Rifiuti non è ancora di fatto partito ed i 4 Comuni ed i movimenti civici ed ambientalisti che hanno fatto notare come proprio il Comune di Caserta non sia stato presente all'ultima riunione convocata alla fine di aprile. Insomma che il Capoluogo non abbia fatto nulla per superare l'impasse in cui versa l'organo d'ambito.

Al termine delle discussioni, piuttosto accese, i giudici del Tar si sono riservati se emettere un'ordinanza - l'udienza di oggi verteva su un'istanza cautelare di sospensione dei provvedimenti - o entrare già nel merito della faccenda con una sentenza sulla legittimità degli atti impugnati. La decisione è attesa per i prossimi giorni.