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Il progetto del biodigestore resta sul tavolo. L'assessore conferma: "Caserta ha bisogno di impianti"

La Mucherino: "La revoca dei fondi ci permette di avere una tempistica più ampia". Ma della nuova localizzazione non c'è traccia

Il biodigestore a Caserta resta un progetto che l’attuale amministrazione comunale vuole portare avanti. E’ quanto emerso dalla risposta che l’assessore alla Transizione ecologica, Carmela Mucherino, ha dato all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Dino Fusco relativamente all’impianto per il trattamento dei rifiuti. Dopo la revoca dei fondi da parte della Regione Campania, il Comune non ha perso la speranza di realizzare ancora il biodigestore. La Mucherino, dopo aver fatto una sorta di “lezione” su cosa tratti l’impianto, ha spiegato che “Caserta merita un impianto. Ponteselice è area industriale, ma la preoccupazione è la vicinanza alla Reggia”.

La revoca dei fondi non ferma il progetto

La revoca dei fondi, ha aggiunto, “permette di inserire il progetto nei finanziamenti europei e consente una tempistica più ampia. Questa è una opportunità per noi per cominciare concertazione su tematica localizzazione. Va bene parlarne, ma rimaniamo dell'avviso che sia l’impiantistica importante per Caserta” ha sottolineato l’esponente 5 Stelle. Una risposta che, però, non ha soddisfatto i consiglieri di minoranza, visto che nulla è stato detto sulla nuova localizzazione. “Gli articoli su internet possiamo leggerli anche noi senza aspettare che ce li venga a leggere in Consiglio” ha replicato Romolo Vignola. “L'interrogazione è stata presentata per conoscere le intenzioni in concreto dell'Amministrazione rispetto alla localizzazione, non in astratto. La pregherei di essere più precisa rispetto a quelle che sono le decisioni quando saranno prese rispetto alla localizzazione concreta”.

“Il biodigestore si può bloccare solo in Consiglio”

Di fatto, la risposta dell’assessore Mucherino ha confermato solo la volontà dell’amministrazione comunale di portare avanti il progetto del biodigestore, confidando di poter attingere nei nuovi fondi europei con scadenza 2027. "La confusione, non del tutto involontaria, che si sta generando attorno al biodigestore di Caserta impone la necessità di fare chiarezza una volta per tutte. Anche a costo di smorzare l'entusiasmo di chi, in queste ore, apprendendo la notizia della revoca dei finanziamenti regionali, sta sbandierando per un proprio tornaconto politico una vittoria che ad oggi non esiste” ha commentato Danilo Giaquinto, coordinatore del movimento “Speranza per Caserta”. “Il provvedimento di Palazzo Santa Lucia, infatti, è stato adottato per le inadempienze dell'Ente comunale rispetto al raggiungimento dell'obiettivo entro il termine del 31 dicembre 2022; dunque per una motivazione di carattere squisitamente burocratico. Il che non implica l'estinzione del procedimento amministrativo che resta, invece, in piedi e che, ipoteticamente, potrebbe essere finanziato di nuovo coi fondi europei 2021/2027. Quindi, se ne deduce che non solo la minaccia della costruzione del biodigestore pende ancora sulla città di Caserta ma che, addirittura, potrebbe ritornare prepotentemente alla ribalta proprio per la figuraccia rimediata dall'Amministrazione Marino. Il problema non è, allora, il finanziamento per il biodigestore ma la sopravvivenza del progetto stesso. La volontà politica dell'Amministrazione sulla realizzazione dell'impianto può essere annullata solo in consiglio comunale con una presa di posizione chiara e definitiva di tutte le forze politiche. Invece, nel consesso democratico più importante della città, maggioranza e opposizione evitano di discuterne pur essendo chiara a tutti l'inammissibilità politica, tecnica e ambientale di una costruzione che rischia soltanto di creare una frattura insanabile nella nostra comunità. Se in un futuro, immediato o meno che sia, il Comune di Caserta riproponesse il piano del biodigestore, ottenendone il finanziamento coi fondi europei, non esiteremo un attimo a fare pubblicamente i nomi di chi, pur potendo, non ha voluto fermare, quando ancora ce n'era la possibilità, questo disegno scellerato”.

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