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Martedì, 16 Aprile 2024
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Biodigestore: Legambiente partecipa al ricorso al Tar

L'associazione ambientalista: "L'Ato rifiuti scelga un'altra sede"

Legambiente Caserta ricorre al Tar contro il Biodigestore che il Comune di Caserta intende realizzare a Ponteselice. Il circolo ambientalista casertano, insieme ai Comuni di San Nicola la Strada, Recale, Casagiove e Capodrise, al Comitato Cittadino “San Nicola la Strada città partecipata” e al Movimento “Speranza per Caserta” ha adito il Tribunale Amministrativo Regionale contro il Comune di Caserta e la Regione Campania, a causa dei provvedimenti messi in atto per la costruzione e la collocazione dell'impianto di trattamento della frazione organica in zona ASI.

"Ribadendo a chiare lettere che non si è in nessun modo ostili alla tecnologia utilizzata - si legge in una nota del presidente Nicola D'Angerio - che anzi è coerente con il concetto di riutilizzo e ri-ciclo del rifiuto (la digestione anaerobica dell’umido e la successiva digestione aerobica produce biometano per il trasporto e compost per la concimazione dei terreni agricoli), si è invece fortemente contrari sulla gestione e sulla competenza di tutto ciò che riguarda l’individuazione del luogo e la realizzazione dell’impianto che per legge spetta all’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) e non ai Comuni.

L’impianto - prosegue - che si realizzerà avrà una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate annue, a fronte delle scarse 10.000 generate dalla città di Caserta nel 2015, già solo questo dato indica che il digestore deve poter servire più comuni e la scelta legislativa di affidare all’ATO la migliore collocazione per un impianto del genere, ulteriormente conferma e presuppone che si deve ragionare in termini di area vasta e non del singolo comune. Si deve oltretutto aggiungere che la zona ASI individuata è a una distanza di meno di un chilometro dal centro cittadino e dalla Reggia di Caserta, maggiore attrattore turistico della città. E’ quanto mai necessario che a due anni dalla promulgazione della legge 14 e ad un anno dalla elezione del presidente Velardi venga scelto il direttore generale che assuma la responsabilità della gestione tecnica, amministrativa e contabile dell’Ente d’Ambito e venga finalmente elaborato il Piano d’Ambito".

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