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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Biodigestore, "esposto" al Ministero per bloccare l'impianto

Speranza per Caserta e 4 Comuni denunciano le irregolarità del progetto: "Viola il piano paesaggistico"

Appello al Ministero ed alla Soprintendenza per bloccare la realizzazione del biodigestore a Ponteselice. L'istanza "propulsiva" - protocollata nella mattinata di oggi presso l'organo di tutela da parte dell'avvocato Paolo Centore per conto dei comuni di San Nicola La Strada, Capodrise, Casagiove e Recale e per il movimento politico Speranza per Caserta - rileva una serie di irregolarità progettuali nell'impianto.

La violazione paesaggistica 

In primo luogo nella nota viene denunciata la violazione del Piano Paesaggistico. L'impianto di Ponteselice, dove dovrebbero essere smaltite circa 40mila tonnellate di rifiuti organici l'anno, ricade nell'area del Piano Territoriale Paesaggistica (P.T.P) Caserta-San Nicola la Strada. Ora gli interventi di localizzazione di insediamenti produttivi in tale subzona sono ammessi “soltanto se inclusi in piani A.S.I. e P.I.P. con un’altezza consentita fino e non oltre i 7 metri”, secondo il piano.

Ed ecco che le violazioni del progetto di Caserta sono 2. In primis non v’è traccia della previsione dell’impianto di trattamento rifiuti nel piano A.S.I. di riferimento, né è stata approvata una pianificazione di insediamento produttivi. In secondo luogo, si legge ancora nella medesima istanza, "l'altezza prevista dell’impianto è pari ad 8 – 10 metri, come espressamente previsto nella relazione definitiva allegata allo studio di fattibilità, nel quale è prevista la realizzazione di bioreattori di altezza pari a 15 metri, più del doppio, quindi dell’altezza consentita nel PTP in parola".

Progetto non presentato al Mibact

Inoltre, sempre secondo quanto si apprende dall'istanza, sussisterebbe anche un altra violazione "in ordine ai poteri di vigilanza e controllo da parte del MIBACT e della Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio di Caserta relativamente all’obbligo, disatteso da parte del Comune di Caserta, di sottoposizione del progetto relativo ad impianto localizzato in zona di Piano Paesaggistico". 

"I progetti relativi ad interventi previsti sui beni inclusi nei piani paesaggistici (quale quello sopra richiamati) devono essere trasmessi alla competente soprintendenza, che rende il proprio parere nel successivo termine di sei mesi. Orbene non potrà sottacersi il macroscopico profilo di illegittimità del modus operandi tenuto dall’amministrazione comunale di Caserta che: con la determina dirigenziale n°208/2018 ha localizzato definitivamente l’intervento edilizio industriale nella zona di P.T.P. indicata così come progettato nello studio di fattibilità, che possiede valore e contenuti di progetto preliminare; con la stessa determina ha indetto la procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di progettazione definitiva dell’impianto industriale nella subzona omogenea di Piano Paesaggistico, omettendo di sottoporre il progetto alla Soprintendenza di Caserta", che quindi non ha potuto effettuare le proprie rilevazioni riguardo la compatibilità paesaggistica. 

In conclusione i 4 Comuni e Speranza per Caserta hanno chiesto al Mibact ed alla Soprintendenza di "incardinare adeguato procedimento amministrativo finalizzato ad adottare ogni provvedimento ritenuto opportuno ad impedire il perpetrarsi della violazione delle norme di piano paesaggistico Caserta-San Nicola La Strada e dell’intero impianto normativo di riferimento".

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