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BIODIGESTORE Ricorso al Consiglio di Stato dopo il vertice col senatore

Speranza per Caserta incontra Santillo ed annuncia l'impugnazione: "Pressioni dalla Regione sui giudici"

Ricorso al Consiglio di Stato. La battaglia contro la realizzazione di un biodigestore in località Ponteselice da parte del comune di Caserta non si ferma dopo la sentenza del Tar che ha bocciato il ricorso presentato dai sindaci di San Nicola la Strada (Vito Marotta), Casagiove (Roberto Corsale), Recale (Raffaele Porfidia) e Capodrise (Angelo Crescente) e dai consiglieri comunali di Speranza per Caserta (Norma Naim e Francesco Apperti) insieme con Legambiente ed il Comitato Cittadino San Nicola La Strada Città Partecipata.

Ieri si è svolto un vertice con i meetup del Movimento 5 Stelle e con il senatore Agostino Santillo al termine del quale è stato annunciato un ricorso al Consiglio di Stato. A comunicarlo è Speranza per Caserta che in una nota esprime il proprio disappunto per "un esito negativo del ricorso".

"Noi di Speranza per Caserta assieme ai sindaci di Casagiove, Recale, Capodrise, San Nicola la Strada e alle altre associazioni - prosegue - ricorreremo per appellarci alla decisione dei giudici che non sono entrati nel merito degli atti contestati. D’altronde non ci saremmo potuti aspettare nulla di diverso vista anche la scorrettezza dell’avvocatura regionale che, nell’intervento di fronte al Tar, ha preliminarmente espresso le ‘grandi preoccupazioni del governatore De Luca’ per l’esito della vicenda.

Una indebita pressione, certamente, e anche l’anomalo silenzio da parte dei giudicanti sono stati sufficienti per farci capire come sarebbe andata. Non per questo ci arrendiamo. Speranza per Caserta ha incontrato i meet up locali e il senatore Agostino Santillo, siamo stati presenti e saremo presenti nei prossimi giorni agli incontri con i sindaci e torneremo ad informare la cittadinanza su quello che è successo.

I casertani devono sapere che l’impianto che il sindaco Marino e la sua maggioranza vogliono realizzare è pericoloso. Sono decine gli impianti anaerobici esplosi in Germania con conseguenze pesantissime (10-15 anni di bonifiche) per i terreni circostanti. Incidenti si contano anche in Italia come Lendinara e Spoleto e noi dovremmo fidarci di chi amministra questo comune, con pessimi risultati, da 20 anni? No grazie, noi teniamo alla nostra città e alle comunità che vi abitano e continueremo la battaglia per una sicura localizzazione dell’impiantistica del ciclo dei rifiuti contro le follie di Marino e soci".

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