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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Digestore, il Tar 'commissaria' il Comune e chiede al ministero verifiche sugli atti

Palazzo Castropignano non ha risposto alle ordinanze dei giudici in merito alla realizzazione e localizzazione dell'impianto

Colpo di scena nel processo incardinato dinanzi al Tar Campania dall’Avvocato Amministrativista Paolo Centore quale difensore dei  Comuni di Casagiove, Capodrise, Recale e San Nicola La Strada, Legambiente, Speranza per Caserta, gli ex consiglieri comunali Norma Naim e Francesco Apperti contro il Comune di Caserta per l’annullamento della delibera di giunta con cui è stato approvato il definitivo del digestore. 

I giudici, dopo il silenzio del Comune sulla volontà di realizzazione e sulla localizzazione dell'impianto (in località Ponteselice o a Gradilli) con un’ordinanza depositata oggi, 9 gennaio 2024, hanno passato la palla al Ministero dell’Ambiente, guidato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, che attraverso il proprio capo di gabinetto o un funzionario esperto dovrà espletare le verifiche richieste dal Giudice Amministrativo.

Il Giudice Amministrativo campano aveva reso ben tre ordinanze con cui ordinava al Comune di Caserta di chiarire se voglia realizzare o meno il digestore e, in caso positivo, se voglia realizzarlo a Ponteselice o Gradilli, ma il Comune di Caserta non ha mai risposto al Tar nel corso del processo: di qui il provvedimento drastico con cui si nomina il Ministero dell’Ambiente quale Verificatore Tecnico.

Il Capo di Gabinetto del Ministro difatti dovrà indicare "alla luce della documentazione acquisita presso il Comune di Caserta o altri enti pubblici, se sussiste ancora la praticabilità alla realizzazione dell’impianto alla luce dei parere negativo della Soprintendenza e del decreto regionale che ha confermato la sottoposizione a Via". Inoltre, il Verificatore dovrà anche dire "se riscontra l’esistenza di documenti comunali da cui risulta la persistenza dell’interesse del Comune di Caserta alla realizzazione dell’impianto successivamente agli atti della Soprintendenza” e ancora, ulteriore quesito al quale il Ministero dovrà rispondere al Tar, se l’Amministrazione “abbia deciso di collocare l’impianto presso il sito di Ponteselice ovvero presso quello di Gradilli e sulla base di quali atti e istruttorie comunali si evinca tale scelta".

L’attività del Ministero dell’Ambiente dovrà concludersi entro il 30 aprile 2024, alla luce della prossima udienza di merito già fissata per il 3 luglio 2024.

"In quali equilibrismi da giocoliere si esibirà l'amministrazione Marino per giustificare l'inettitudine dimostrata nella circostanza del giudizio pendente presso il Tar sulla vicenda del biodigestore? - commenta il consigliere Pasquale Napoletano - Si è preferito "scomparire" dalle aule del Tar Campania immaginando di fare cosa? L'episodio la dice lunga, per l'ennesima volta, sulla incapacità di questa Giunta nel gestire la città e le sue esigenze".

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