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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità San Nicola la Strada

"Biodigestore insalubre a pochi metri dalle abitazioni"

Le osservazioni alla Regione dei comitati “San Nicola la Strada – Città Partecipata” e "Acquapulita ODV – Caserta"

Un impianto "insalubre" da realizzare a 150 metri dalle abitazioni ed a due passi dai supermercati Famila ed Eurospin. Sono queste alcune delle osservazioni che le associazioni senza scopo di lucro “Comitato Cittadino San Nicola la Strada – Città Partecipata” e "Comitato Acquapulita ODV – Caserta” hanno inviato allo staff Tecnico Amministrativo Valutazioni Ambientali della Regione Campania in merito alla realizzazione del digestore in zona Ponteselice.

La procedura prevede, infatti, che per progetti relativi ad impianti con potenziale impatto negativo sull’ambiente, debba esserci una valutazione da parte dello Staff regionale, per stabilire se esso debba essere assoggettato a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La procedura prevede anche che cittadini, associazioni e portatori di interesse possano, entro trenta giorni dall’apertura dell’iter amministrativo, presentare proprie osservazioni al progetto.

"La nostra opinione e quella di altre associazioni e movimenti del territorio casertano è che questo tipo di impianto non possa essere realizzato nell’area industriale di Ponteselice (di fronte all’Eurospin ed al Famila, per intenderci) per i numerosi impatti negativi che avrebbe sulle attività insediate nelle vicinanze: le fabbriche, i supermercati, le case del rione Acquaviva di Caserta e le case del lato ovest del galoppatoio del viale Carlo III di San Nicola la Strada (che si trovano a 150 metri da esso) e, via via, potrebbe interessare con effetti negativi, anche la Reggia di Caserta (a 570 metri), l’abitato delle città di Caserta, San Nicola la Strada, Casagiove, Capodrise e Recale per una popolazione totale di oltre 126 mila abitanti - si legge in una nota delle associazioni - Le associazioni promotrici delle osservazioni ritengono che gli impianti del genere in esame, classificati per legge come “insalubri”, e, pertanto, soggetti a specifiche limitazioni, debbano essere costruiti in luoghi “sicuri”, distanti dai centri abitati".

Gli estensori del documento di osservazioni al progetto ritengono che "impianti di questo genere siano necessari per una corretta ed economicamente sostenibile gestione dei rifiuti organici urbani ma che gli essi debbano essere di piccola dimensione, massimo 10 – 20 mila ton/anno (il progetto casertano ne prevede 40mila) e situati in aperta campagna dove i potenziali effetti negativi sull’ambiente possano essere controllati e sopportati senza rischio immediato per la salute di persone".

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