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Mutande appese al bar: "Ci avete lasciato così" | FOTO

Lo sfogo della titolare Maria Liguori: "Ho provato a ripartire ma in queste condizioni è avvilente"

Un paio di slip bianchi da donna ed un cartello con su scritto "ci hanno lasciato in mutande" segna la fine dell'attività di uno dei punti di ritrovo più amati a Santa Maria Capua Vetere: il Bar Del Foro Bistrot.

"È stata una scelta sofferta quella che mi ha portato a cedere la mia attività portata avanti col cuore e con l'impegno per ben otto anni - racconta Maria Liguori proprietà del Bistrot sammaritano - ed ora voglio che la gestione sia affidata a persone che riterrò capaci di portare avanti la mia attività, voglio che siano all'altezza". Amarezza ed un senso di avvilimento dinanzi alle continue restrizioni governative troppo pressanti per la categoria delle attività commerciali e ristorantive sono le sensazioni che hanno accompagnato Maria Liguori ad abbassare definitivamente la saracinesca.

"All'ennesima ordinanza di Giuseppe Conte mi sono immediatamente proiettata all'interno del mio bar imbardata con guanti, mascherina, camici monouso - spiega Maria - sarebbe stato più simile ad un reparto ospedaliero che un luogo dove l'unico odore dovrebbe essere quello del caffè e non del disinfettante per le continue sanificazioni. Ed i rapporti umani? Il mio bar è sempre stato il luogo del sorriso e del calore. Pensare di accogliere i miei clienti e comunicare con loro solo con gli occhi un sorriso è stato davvero una visione avvilente". 

Nonostante le perplessità iniziali la sorridente proprietaria del Bar del Foro ha cercato di ripartire comunque: "ho iniziato ad acquistare tutto l'occorrente come dispositivi di protezione o prodotti per la sanificazione ma nel corso dei giorni ho iniziato a realizzare che era una situazione insostenibile - spiega rammaricata - in quel momento ho avuto la percezione che forse il bar e la ristorazione in generale avessero avuto il loro tempo e che non ci sarà più la possibilità di fare questo mestiere come prima". La triste constatazione è derivata dall'approccio delle persone: "si percepisce la paura e nulla è più come prima, la perdita dei rapporti umani è palese - spiega ancora Liguori - ci saranno delle priorità e probabilmente il caffè ed il cornetto non saranno considerate tali. Non ci saranno le chiacchiere davanti ad un caffè o l'aperitivo. Ho davvero realizzato che avevo dato il meglio e non era più il caso di continuare". 

La chiusura del Bistrot di Maria Liguori è stata una scelta inevitabile alla luce delle caduche o assenti agevolazioni fiscali che la classe dirigente ha messo in atto per la categoria: "il Governo non ci ha dato la possibilità di ripartire, nessuno spiraglio di ripresa all' orizzonte - sottolinea Maria - anche la vendita verrà fatta in modo da non lasciare pendenze perché voglio lasciare un buon segno, dignitoso". Numerosi sono stati gli attestati di stima della signora del Foro in particolar modo dalla 'categoria della giurisprudenza sammaritana' che non ha risparmiato messaggi di solidarietà. "La loro stima ed il loro calore umano non mi hanno fatto sentire sola - conclude - Con l'energia che mi rimane ripartirò con nuovi progetti perché ancora lontano è il tempo per tirare i remi in barca anche se mi sono ritrovata alla deriva".

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