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Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Santa Maria Capua Vetere

Blitz degli avvocati in carcere: "Pochi medici in servizio e ufficio di sorveglianza lento"

Segnalate anche note positive come le sartorie in cui investono grandi marchi come Gucci e Marinella

Dai tempi lunghi dell'ufficio di sorveglianza alla carenza di medici in servizio e di personale di polizia penitenziaria. Sono queste alcune delle criticità rilevate al carcere di Santa Maria Capua Vetere da parte degli avvocati che hanno effettuato un sopralluogo alla casa circondariale Francesco Uccella nei giorni a ridosso di Ferragosto. La delegazione della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere (composta dal presidente Francesco Saverio Petrillo, dal vice presidente Luca Viggiano, dal segretario Alberto Martucci e dal consigliere Giuseppe Siconolfi)  ha fatto visita alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere accompagnata dai colleghi delle Camere Penali di Napoli Nord (rappresentata dal Presidente Antonio Barbato e dalla Consigliera Immacolata Carratore) e di Nola (rappresentata dal Presidente Vincenzo Laudanno e Sabato Saviano). Al centro del sopralluogo le criticità ma anche i segnali positivi della struttura carceraria. 

La carenza di personale

Tra le criticità spicca la carenza di personale. "Occorrono investimenti per colmare gli ormai ingestibili vuoti di organico della Polizia Penitenziaria (la pianta organica del carcere sammaritano è carente del 30% rispetto agli addetti effettivi) e la carenza di tutte le figure professionali (psichiatri, psicologi, personale sanitario, educatori, ecc…) necessarie a garantire che la pena serva veramente a rieducare il condannato", fanno sapere gli avvocati. Tra le emergenze emerse anche quella sanitaria: "pochi medici disposti ad operare nelle carceri e visite mediche-specialistiche ritardate di anni per patologie anche gravi ed urgenti. Tali carenze comportano il venir meno di prospettive e di gratificazioni che, al contrario, potrebbero effettivamente recuperare i detenuti e considerarli realmente rieducati".

I tempi lunghi dell'Ufficio di Sorveglianza

Altro elemento critico è dato dal "cattivo funzionamento dell'ufficio di sorveglianza - proseguono i legali - che si palesa lento e contorto in relazione alle diverse richieste che potrebbero facilmente essere decise e con criteri più logici e costruttivi, come, ad esempio, le richieste di liberazione anticipata che consentirebbero l’anticipazione del fine pena con la possibilità di poter lavorare all’esterno del carcere; come, ancora, le richieste di permessi che consentirebbero un riavvicinamento alla società civile".

Il sovraffollamento è un ricordo

Ma non solo difficoltà. Nel corso della visita gli avvocati hanno constatato come alcune delle criticità emerse per il passato si stiano man mano risolvendo. Partiamo dalla questione del sovraffollamento. Attualmente sono detenuti al penitenziario sammaritano 854 detenuti: "al di sotto della capienza dell’Istituto, che seppure con alcuni reparti attualmente in fase di ristrutturazione può ospitare un numero massimo di 1.200 persone". A questi si aggiungono le 57 donne ristrette nel reparto di Alta Sicurezza. Un reparto che è risultato essere ben tenuto e funzionale.

Da Gucci a Marinella: i marchi investono in carcere

Altri elementi di eccellenza sono poi le sartorie. Quella femminile - diventata famosa con la produzione di mascherine durante la pandemia - e quella maschile che produce camicie in collaborazione con il marchio "Isaia" ed all'interno della quale "lavorano detenuti “modello” estremamente specializzati e già pronti ad inserirsi nel mondo del lavoro", aggiungono i componenti delle Camere Penali che ribadiscono " il supporto per tali laboratori di importanti aziende". Oltre ad Isaia, infatti, “Gucci” ha fornito pellame per le produzioni ed a breve interverrà “Marinella” per la produzione di cravatte. Inoltre, a breve ci sarà anche "l'attivazione di un birrificio gestito da detenuti".

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