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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Aversa

Società vince battaglia in tribunale: via libera al nuovo complesso residenziale

L'annullamento delle autorizzazioni da parte del Comune bocciato dal Tar e dal Consiglio di Stato

Sorgerà un nuovo complesso residenziale nel cuore del centro storico tra via Santa Marta e la via Porta Carrese San Girolamo ed il Comune di Aversa dovrà anche pagare 5mila euro alla società La Morgetta S.r.l. come spese di giudizio.

A deciderlo i giudici della sezione quarta del Consiglio di Stato che hanno confermato la sentenza del Tar che aveva dato ragione al privato dopo che il Comune aveva chiesto l’annullamento degli atti dirigenziali concernenti un intervento di ristrutturazione edilizia e riqualificazione ad uso residenziale di immobili nel cuore del centro storico.  A settembre dello scorso anno il dirigente dell’area Lavori Pubblici del Comune di Aversa Raffaele Serpico aveva annullato i permessi a costruire per un complesso immobiliare che, come si legge in sentenza “all’inizio della vicenda per cui è causa era composto da un capannone industriale dismesso con il relativo piazzale, e da un piccolo edificio semidiroccato un tempo a destinazione residenziale” noti in città come l’ex falegnameria Pozzi.

La storia dei permessi a costruire parte da lontano, ovvero nel 2014 quando  il Comune ha assentito un intervento di ristrutturazione edilizia di tutti i volumi relativi all’ex capannone industriale nonché un intervento di manutenzione straordinaria su due piccoli corpi di fabbrica, ovvero sull’immobile residenziale semidiroccato distinto. Con successivo permesso di costruire 19 settembre 2020 n.13, il Comune ha poi assentito una variante essenziale alla SCIA, intesa a realizzare sul posto un complesso residenziale denominato “I giardini di Santa Marta”, e relativa propriamente ad una ristrutturazione edilizia riproduttiva del progetto assentito con il permesso 17/2014, ma priva dell’intervento sull’immobile ristrutturazione che si avvaleva delle disposizioni di cui al Piano casa della Regione Campania. Intanto, però, è cambiata la proprietà dell’area che nel 2022 è stato “contestato l’intervento di manutenzione straordinaria sull’immobile residenziale semidiroccato.

In proposito, ha premesso che questo intervento non sarebbe stato assentibile, perché avrebbe comportato un “cambio di destinazione d’uso al piano terra dell’edificio su via Porta Carrese in parte da abitazione ad attività commerciale con aumento della superficie non residenziale ed in parte da abitazione a mero percorso pedonale con accesso da via Porta Carrese”, intervento appunto non assentibile “secondo quanto previsto dalle “Norme tecniche di attuazione” del Piano di recupero del centro storico il cui art. 13 per gli interventi di manutenzione straordinaria non consente modifiche di destinazione d’uso ed aumenti di superficie non residenziale”.

Tanto premesso, il Comune ha ritenuto che nella relativa richiesta non sarebbe stata specificata “la destinazione originaria ad abitazione” dell’immobile e quindi non sarebbe stato rappresentato in modo veritiero lo stato dei luoghi; di conseguenza esso non sarebbe stato “messo nelle condizioni di comprendere che l’intervento progettato avrebbe comportato il sopraindicato cambio di destinazione non assentibile”.

All’annullamento del permesso rilasciato dal Comune la proprietà si è appellata al Tar che ha accolto il ricorso proposto dalla società contro questo provvedimento di annullamento. E contro di essa il Comune ha proposto impugnazione. Ancora una volta, però, ha perso e i giudici del Consiglio di Stato hanno dato l’ok alla cementificazione nel cuore del centro storico normanno.

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