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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Assegno unico per i figli: ecco le date dei primi pagamenti

Marzo è arrivato e, per la prima volta in Italia, giungeranno i soldi per l’assegno unico per i figli.

Da gennaio sono state presentate le richieste di Assegno Unico Universale per i figli (AUUF) ma le tempistiche per il pagamento variano a seconda del momento in cui viene presentata l’istanza. A partire da marzo verrà erogata la prima mensilità di Assegno Unico, a coloro che avranno presentato domanda di AUUF a partire da gennaio 2022. Il primo pagamento dell’Assegno Unico dovrebbe arrivare tra il 15 e il 31 marzo. L’anticipazione è della stessa INPS. A chi presenterà domanda di AUUF entro giugno, verranno erogate anche le mensilità arretrate spettanti da marzo. Per le domande presentate dopo il 30 giugno l’assegno spetterà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

L’importo dell’Assegno Unico è legato all’ISEE del nucleo famigliare richiedente: se l’ISEE viene presentato entro marzo, si riceverà subito l’importo corretto AUUF spettante, chi presenta l’ISEE entro giugno invece riceverà l’eventuale conguaglio sull’importo spettante, calcolato a partire da marzo. Se l’ISEE viene presentato successivamente l’importo dell’assegno viene determinato in base al valore ISEE per il proprio nucleo familiare oppure, infine, se l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente non viene presentato si riceverà l’importo minimo di Assegno Unico, lo stesso spettante a chi ha un ISEE pari o superiore a 40mila euro.

A differenza degli ANF e delle detrazioni IRPEF per figli a carico, l’Assegno Unico Universale per i Figli non troverà spazio in busta paga, andando ad aumentare lo stipendio netto percepito, ma verrà pagato secondo le modalità scelte in fase di domanda di Assegno Unico. E’ possibile scegliere tra il bonifico su conto corrente italiano postale, estero o area SEPA, bonifico domiciliato presso lo sportello postale, pagamento sul libretto postale, pagamento su carta prepagata con IBAN. Il conto corrente o la carta scelti per il pagamento devono essere intestati o cointestati al richiedente, anche se questo è il figlio maggiorenne. Qualora la domanda venga presentata dal tutore di un genitore, i conti possono essere intestati al tutore stesso o al tutelato. Per il tutore di genitore incapace, l’IBAN può essere intestato o cointestato al tutore. L’IBAN indicato deve rientrare in un circuito SEPA (conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio).

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