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Giornata Mondiale del Rifugiato: 'Diritti dell'uomo e vento di democrazia in Nord Africa'

Caserta - Si è svolta venerdì scorso, a partire dalle 17.00, presso l'Aula Consiliare del Comune di Caserta, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, una tavola rotonda dal titolo "Diritti dell'Uomo e vento di democrazia in Nord Africa"...

Si è svolta venerdì scorso, a partire dalle 17.00, presso l'Aula Consiliare del Comune di Caserta, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, una tavola rotonda dal titolo "Diritti dell'Uomo e vento di democrazia in Nord Africa". Alla professoressa Camilla Bernabei – Segretaria provinciale CGIL di Caserta – è stato affidato il compito di aprire i lavori e di coordinare i numerosi interventi che si sono succeduti nel corso della serata. Al tavolo dei relatori c'era l'assessore provinciale alle politiche sociali Rosa Di Maio, il Prefetto della città, Ezio Monaco, la Senatrice Annamaria Carloni, Teresa Granato della Cgil Campania, il consigliere di minoranza Enrico Tresca, Jamal Qaddorah della Cgil Campania, Nasser Hidouri - Imam della moschea di San Marcellino, Lassad Azzabi, mediatore culturale, rifugiati dalla Libia e dalla Tunisia, i rappresentanti delle associazioni ARCI Caserta, Nero e Non Solo, Jerry Masslo.
Dopo i ringraziamenti rivolti ai convenuti, per la sensibilità dimostrata verso problemi che purtroppo molto spesso connotano il nostro territorio in modo negativo, la Segretaria della Camera del Lavoro ha subito evidenziato le due peculiarità che caratterizzano il sostegno dei rifugiati, in base agli accordi internazionali, ovvero : il rispetto e la protezione. "Questa giornata – ha dichiarato Camilla Bernabei - vuole essere, anche, un sostegno all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ed a tutte le altre Ong ( organizzazioni non governative) impegnate nel settore ,per sensibilizzare l'opinione pubblica sui i disagi e sulle sofferenze dei rifugiati. Spesso essi sono costretti ad abbandonare le proprie case a causa di guerre e persecuzioni, ma come esseri umani hanno diritto di ricostruirsi una vita in sicurezza e dignità, per questo hanno bisogno di un luogo che offra loro queste opportunità. A seguito della rivolta in cui i giovani hanno avuto un ruolo preponderante, un vento di democrazia soffia in Africa. Ancora non sappiamo cosa succederà in Nord Africa ed in Medio oriente nei prossimi mesi e, soprattutto , se la Libia scivolerà in una guerra civile infinita come la Somalia, quali conseguenze avranno le elezioni in Tunisia e quale sarà l'evoluzione della situazione in Egitto; non sappiamo se saranno contagiate, e in che modo, dal " Vento di democrazia" l'Algeria , lo Yemen , la Giordania ed il Bahrain, ; sappiamo, però, con quanta ferocia in Siria i carri armati della famigerata IV divisione guidata da Maher el Assad, fratello del Presidente siriano, si stanno accanendo contro la popolazione inerme che chiede più democrazia e che sta cercando rifugio ai confini con al Turchia in Antiochia".
La Segretaria provinciale Cgil ha continuato ricordando a tutti le tragiche giornate degli sbarchi di profughi alla ricerca , dopo le rivolte popolari in Nord Africa per la democrazia contro quei regimi , di una possibilità per rifarsi una vita sperando che la vecchia, civile Europa dei diritti ed in particolare l'Italia potessero accoglierli in attesa di trovare soluzioni ai loro drammatici problemi. Non è mancato un netto riferimento ai drammatici fatti dei Centri di Accoglienza ed in particolare del CIE di S.Maria Capua Vetere dove molti giovani, in maggioranza tunisini, sono stati trattenuti in una struttura inadeguata ed invivibile, come ha affermato la stessa Commissione parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani, a causa di un'impreparazione imperdonabile da parte di un governo che non ha garantito la tutela a chi chiedeva asilo. E la voce unanime che si è alzata dagli atti della Tavola rotonda di Caserta, riferisce che anche nella nostra provincia ci si può impegnare, con la presenza di mediatori culturali, supportando concretamente le scuole e gli insegnati che hanno classi multietniche, aprendo sportelli dedicati in Comune, in Provincia e dove c'è più bisogno di aiuto e quant'altro per rendere meno difficile la vita di chi è costretto a vivere lontano dal proprio Paese. Tutto ciò nella consapevolezza che la questione dei migranti vada affrontata ma non in tempi di emergenza, e soprattutto convincendosi che per aiutarli davvero è necessario cominciare a parlare di "nuovi cittadini", da difendere dalle sopraffazioni della clandestinità. Non è un mistero che i migranti vengano sfruttati e trattati come bestie, né che mafia e camorra gestiscono, in parte, anche i viaggi della speranza di tante persone che pensano di cambiare la loro vita nel nostro Paese.
La professoressa Bernabei, nel corso della serata ha anche ricordato le parole di Benedetto XVI che nel messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato aveva auspicato "Una sola famiglia umana", "migranti e popolazioni locali", "in società sempre più multietniche e interculturali, dove "tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione è universale". Ella però aveva amaramente ribadito che le parole del Pontefice, che dovrebbero far riflettere credenti (soprattutto) e non credenti, spesso sono scarsamente considerate. Per ottenere risultati certi in questo senso è, dunque necessaria una politica più complessiva per l'accoglienza e anche l'attuazione di politiche sociali più inclusive, sollecitando l'apporto delle stesse collettività immigrate, senza le quali il preteso rigore penale, seppure dispendioso, è votato all'insuccesso.

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