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Rinascita Cittadina contro abbattimento Politeama

Santa Maria Capua Vetere - "Non sappiamo quanto fondata sia la notizia, che circola insistentemente ormai già da qualche settimana nella nostra città, secondo la quale il Cinema Politeama sarà demolito per far posto ad un complesso edilizio...

"Non sappiamo quanto fondata sia la notizia, che circola insistentemente ormai già da qualche settimana nella nostra città, secondo la quale il Cinema Politeama sarà demolito per far posto ad un complesso edilizio pluripiano destinato a contenere svariati appartamenti, negozi ed un garage sotterraneo.
Già si registrano alcune prese di posizione contro la sconsiderata prospettiva, e viene annunciata una raccolta di firme per la richiesta di un Consiglio Comunale aperto dedicato al tema.
C'è da dubitare che questa cittadinanza indolente e demoralizzata partecipi seriamente al dibattito, anche se gli argomenti messi in campo riguardano questioni che dovrebbero essere di vitale interesse civico, trattandosi dell'identità urbanistica della città, del futuro possibile profilo architettonico di Corso Garibaldi, del depauperamento di significato del centro cittadino conseguente la perdita di una attrezzatura destinata o destinabile allo spettacolo ed alla cultura, della insensatezza di un investimento per la realizzazione di case e locali commerciali nel momento e nell'ambito in cui sia delle une che degli altri nella nostra città sembra essercene d'avanzo.
Ma prima ancora di ogni altra cosa ci si dovrebbe porre la seguente domanda: un intervento del tipo prospettato sarebbe conforme alla disciplina urbanistica in vigore?
A meno che non ci siamo distratti, lo strumento urbanistico che disciplina la realizzazione, la trasformazione e la destinazione degli immobili di S. Maria C. V. è ancora il PRG entrato in vigore alla fine dell'83.
Orbene, è senz'altro vero che quel piano regolatore, che invano si è cercato di sostituire con uno strumento più adeguato, non distingue neppure il fabbricato del Politeama dai fabbricati circostanti per una particolare classificazione d'uso, o tipologica, o di pregio storico-ambientale. (non ci si deve meravigliare di ciò: finanche il Teatro Garibaldi non viene in alcun modo rilevato dal PRG dell'83!).
Ma è vero anche che il PRG bene o male include quel fabbricato nel perimetro della zona A.
L'art. 25 del Norme Tecniche di Attuazione del PRG, in merito agli interventi ammissibili negli ambiti ad "urbanizzazione definita", così recita: <>.
Come tutti possono constatare, il Politeama non è affatto crollato!
Ed anche se lo fosse, a norma del Piano Regolatore vigente non potrebbe essere sostituito da un volume superiore al precedente, che dovrebbe peraltro risultare di pari altezza e riallineato alla cortina. Solo nel caso di Piani di Recupero, riguardanti una pluralità di fabbricati e comportanti la formazione di nuove aree pubbliche, potrebbero essere aggirate le suddette limitazioni: Piani che comunque dovrebbero essere ricompresi nelle Zone di Recupero, ed in ogni caso approvati dal Consiglio Comunale.
Qualcuno allora obbietterà che recentemente già il palazzo di via Torre che aveva ospitato L'Ufficio del Lavoro, in pieno Centro Storico, a non più di 100 metri dal Politeama, pur non essendo crollato e benché tra l'altro insistente sui ruderi sotterranei di una antica casa romana affrescata, è stato sostituito con un nuovo fabbricato di volume ed altezza superiore.
Infatti! La Concessione Edilizia con cui fu realizzato costituì la legalizzazione di un abuso che nessuno ha rilevato.
L'Amministrazione Comunale e L'Ufficio Tecnico avranno oggi la tracotanza di perpetrarne un altro simile, o stavolta congegneranno qualcosa in attuazione di cervellotiche disposizioni di un criminale "Piano Casa"?.
E per chi sarebbero queste case? I marocchini, gli albanesi, gli sfrattati, o (come oggi con neologismo che non si sa chi imbecille ha coniato) per gli incapienti?"

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