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Poste, ci risiamo: bollette scadute ma non recapitate

Caiazzo - Torna anche nel comprensorio caiatino, con la ciclicità dei corsi e ricorsi storici, il malcontento per il tardivo recapito della corrispondenza postale, a quanto pare aggravato dalle ferie agostane e dall'ingente mole di stampe...

Torna anche nel comprensorio caiatino, con la ciclicità dei corsi e ricorsi storici, il malcontento per il tardivo recapito della corrispondenza postale, a quanto pare aggravato dalle ferie agostane e dall'ingente mole di stampe pubblicitarie che certi imprenditori preferiscono affidare ai portalettere sebbene, per tali recapiti, sia nota la consueta sorte del cestino. Problema lamentato in particolare per le bollette della società elettrica, le cui fatture sarebbero in scadenza intorno alla metà del mese o addirittura già scadute nella prima quindicina, ma ancora non risultano recapitate a numerosi lettori che hanno segnalato l'ennesimo disservizio. Qualcuno particolarmente accorto lo avrebbe accertato rivolgendosi presso lo sportello "Qui Enel" attivo presso la casa comunale, ma ogni reclamo, nei confronti dei portalettere e degli stessi addetti all'ufficio postale, sarebbe risultato vano per la solita tiritera o scaricabarile di responsabilità che nessuno sembra volersi assumere. Qualche altro lettore però ricorda che nei mesi scorsi l'unico intervento rivelatosi tangibile per il medesimo problema, cioè che avrebbe messo le proverbiali ali ai piedi dei preposti, si è rivelato quello del responsabile dell'associazione ambientalista "Fare Verde, Giovanni D'Andrea, che non esitò ad allertare i Carabinieri ed in seguito all'attivismo degli Uomini comandati dal maresciallo As Ups Giuseppe Oliva non solo il recapito della corrispondenza era tornato tempestivo, ma addirittura si erano visti nuovi portalettere in aggiunta a quelli già in servizio. Passata la bufera, però, con l'arrivo dell'estate il problema sarebbe tornato, anzi aggravato dal materiale inutile che riempirebbe la borsa dei portalettere, sicché gli stessi lettori invocano nuovamente l'interessamento di Fare Verde, ovvero di Giovanni D'Andrea che ha dimostrato di conoscere il modo per indurre i preposti a servire gli utenti che pagano profumatamente per un servizio pessimo o peggio non reso.

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