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Cappella reale con recinto

Sparanise - Abbiamo sentito dire che il Casino Reale (con annessa Cappella Reale del Demanio di Calvi) sia stato acquistato nientemeno che da un contadino che, con il tempo, ha provveduto a recintarlo e a chiuderlo con due cancelli. A parte che ci...

Abbiamo sentito dire che il Casino Reale (con annessa Cappella Reale del Demanio di Calvi) sia stato acquistato nientemeno che da un contadino che, con il tempo, ha provveduto a recintarlo e a chiuderlo con due cancelli. A parte che ci sembra strano che un’opera sottoposta al vincolo della Soprintendenza, possa essere acquistata senza il suo permesso, mi viene spontaneo fare una considerazione: Ma se la cappella Reale è in vendita, perché non l’acquista il Comune e provi, se non a ristrutturarla, almeno a salvaguardarne i resti chiudendoli con un portone? Per i cittadini di Sparanise, e per la comunità degli studiosi, ci sembra più giusto che il Casino e la cappella reale non diventino proprietà privata trasformata in masseria; ma continui a restare partrimonio di tutti come cappella reale borbonica di Ferdinando II di Borbone. Intanto, però, è in balia dei ladri: è stato preso di mira da qualcuno che ha iniziato a farci degli strani lavori in quelli che erano i locali destinati ai soldati e alle stalle dei cavalli. Prima ha chiuso l’ingresso con cancelli di ferro e lucchetto e poi ha iniziato dei lavori che, almeno nei locali destinati a caserma, già sono ad uno stato avanzato: e il tetto con i camini di impianto borbonico, è scomparso sotto un grossolano “restauro”. Probabilmente avrà pensato di risolvere a modo suo (impossessandosene e ristrutturandolo da solo) il problema del casino borbonico che ormai sta cadendo a pezzi, assediato dagli sterpi e dai materiali di risulta. Un patrimonio inestimabile, un tempo riserva di caccia di Ferdinando di Borbone, oggi completamente abbandonato a se stesso. Sono rimasti i ruderi abbandonati: le galitte, le scuderie, gli alloggiamenti dei soldati, la Cappella Reale sfondata. Una parte del Casino è stata demolita per far passare la strada, un'altra parte è diventata una grande discarica. Eppure cinquant'anni fa Il Casino Reale del Demanio di Calvi era completamente integro. Poi nel 1943, i tedeschi, durante la ritirata lo hanno bombardato. Dopo il bombardamento rimasero, a sinistra l'alloggiamento dei soldati trasformato col tempo in caserma dei carabinieri, a destra la scuderia utilizzata per i cavalli, al centro la Cappella Reale e due altri locali utilizzati come scuola elementare fino ad una ventina d'anni fa.
Oggi la Cappella Reale, nonostante sia rimasto qualche stucco, presenta delle crepe che tra qualche anno la spezzeranno in due. Eppure il casino di caccia borbonico del Demanio di Calvi è sicuramente il monumento storico più importante che c'è nel Comune di Sparanise. Dalle Piante della Tenuta e del Casino reale di Calvi prodotte dall'arch. Angelo Notarangelo nel dicembre 1910, si può ben capire la vastità del complesso: 3.869.000 mq di superficie, la Torre d'Occidente 608 mq, il Casino Reale 1248 mq (con 12 stanze e due saloni al primo piano, 14 stanze, la cappella, il fienile e due stanze al pianterreno). Poi un casone di 2174 mq ed una casina di 176 mq, per un totale di 4485 mq di superficie abitativa. Davanti al casino, invece, c'erano uno spiazzo ellittico per le corse dei cavalli, un bosco e 13 parchi. Poi il fronte principale del casino ospitava il circo dove avvenivano le corse dei cavalli. Dal Demanio di Calvi, Ferdinando IV di Borbone Re delle Due Sicilie, di Gerusalemme, infante di Spagna, scriveva spesso alla sua seconda moglie Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia.

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