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Nicodemo e Sandro

Caserta - Pare che il sindaco di Caserta Petteruti si voglia dimettere. Ad un anno circa dalla sua elezione i casertani non sanno neanche chi è il loro sindaco, o meglio, lo hanno già superato, ritenendolo ininfluente sulle sorti della città...

Pare che il sindaco di Caserta Petteruti si voglia dimettere. Ad un anno circa dalla sua elezione i casertani non sanno neanche chi è il loro sindaco, o meglio, lo hanno già superato, ritenendolo ininfluente sulle sorti della città: quanto di peggio possa succedere ad un politico. Certo prima la crisi per la formazione della Giunta, prima ancora il calvario delle primarie decise dal voto di esponenti del centrodestra che confluirono su Petteruti e non si erano resi conto che il doppio candidato di centrosinistra li avrebbe sconfitti. Poi la polemica per il Macrico, che assume dimensioni nazionali con un articolo di Dacia Maraini sul Corriere della Sera. Lo scontro sulla discarica Lo Uttaro, con de Franciscis che ha scaricato su Petteruti il peso della scelta (essenzialmente, invece, del presidente della Provincia); la polemica per l’Iperion che non viene fatto chiudere, contrariamente alle decisioni della magistratura; e infine lo scontro violentissimo con il vescovo Nogaro, che tanta parte aveva avuto nell’elezione di Petteruti e prima ancora di Franciscis alla Provincia, sulla questione dei rifiuti e del Macrico. Certo, se pure Petteruti ritira le sue ventilate dimissioni, la sua Amministrazione resta monca, anzi incompiuta (da quando è nata ad oggi non ha ancora fatto sostanzialmente nulla). E il progetto di de Franciscis va comunque in fumo. I processi democratici vedono il coinvolgimento di più persone. Di questo ha bisogno il Sud e Caserta in particolare, non di prese di posizione che prefigurano comandi unici.

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