rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità

Parla l'Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili

Salerno - LOnmic (Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili) di Salerno, incollaborazione con il Piano di Zona Ambito S/6 di Capaccio, da ottobre2006 coordina e porta avanti il progetto Viola, che si inserisce allinterno del programma di lavoro...

LOnmic (Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili) di Salerno, incollaborazione con il Piano di Zona Ambito S/6 di Capaccio, da ottobre2006 coordina e porta avanti il progetto Viola, che si inserisce allinterno del programma di lavoro concepito dal Servizio Civile Nazionale. Ivolontari sono dodici e a sette mesi dallavvio delle loro funzioni, cheriguardano in particolar modo la collaborazione scolastica a favore deiragazzi portatori di handicap, hanno dato vita ad una serie di relazioni eriflessioni per raccontare le loro esperienze, le difficoltà riscontratema anche le emozioni provate, dovute al confronto con nuove situazioni divita. Dalle prime righe scritte da Antonia Morra, volontaria presso lIstituto scolastico di Roccadaspide, trapela subito il coinvolgimentoumano che non è solo emotivo ma desiderio di riuscire a rompere queldistacco quasi obbligatorio per la problematica riscontrata con la bambinapresa da lei in sostegno. «Provai in tutti i modi ad attirare la suaattenzione ma senza successo - annota -. Tornai a casa, ero triste ma neigiorni a seguire continuai con i miei tentativi finché un giorno allimprovviso senza aspettarmelo si girò, mi guardò negli occhi e mi tirò icapelli. Non posso spiegare la gioia provata in quel momento. Da quelgiorno ho cercato di coinvolgerla sempre di più. Ora sento che cèqualcosa dentro di me che è cambiato e che in qualche modo mi lega allabambina». Un piccolo grande risultato per Antonio, riuscita in qualchemodo ad attirare lattenzione della bimba, seppur solo nel gesto ditirarle i capelli. Un segnale importante che dimostra laccettazione e lapercezione della piccola nei suoi confronti.Altra testimonianza è quella di Maria Eleonora Polito, volontaria aCapaccio. «Sono trascorsi sette mesi dai primi incontri con i responsabilidellOnmic e quindi dalliniziato del servizio civile - scrive -. Hodovuto affrontare situazioni non facili con i bambini ma proprio questo miha dato la forza per riuscire a tranquillizzarli nei loro momenti disfogo. Sono due i bambini a cui sto vicino e ho con loro un bellissimorapporto. Allinizio pensavo di non farcela ora invece riescotranquillamente a gestire le situazioni. Il Servizio Civile mi sta facendocapire aspetti della vita che prima non consideravo». Il Servizio Civilecome esperienza di vita, quindi, ma anche un modo per mettere alla provase stessi come ha fatto Michele Cozzi, altro volontario del progettoViola a Capaccio che racconta: «Ad essere sincero allinizio ero moltodubbioso al riguardo ma oggi sono contento di dovermi ricredere e felicedi essere riuscito ad inserirmi in questo progetto. Mi ritengo fortunatonellaver instaurato un buon rapporto con gli insegnanti e con tutti iragazzi della classe e anche se ci saranno momenti più duri sono certo diriuscire ad affrontarli con il supporto delle figure professionali che miguidano in questa esperienza». Dopo Antonia, Maria Eleonora e Michele leagende-racconto si arricchiranno di nuove testimonianze, quelle deivolontari che come loro con entusiasmo e forza portano avanti lopportunità fornita dal Servizio Civile Nazionale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parla l'Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili

CasertaNews è in caricamento