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“Approvati bilanci falsati”. La Corte dei Conti ‘affossa’ gli ex amministratori

I dettagli della sentenza di condanna dell’ex sindaco Carbone e di 5 assessori

La sentenza della Corte dei Conti nei confronti degli ex amministratori di San Marcellino riporta interessanti spunti sull’allora gestione dell’ex sindaco Pasquale Carbone e della sua giunta. 

Secondo il giudice gli ‘errori’ partono praticamente sin da subito quando Carbone nonostante sia a conoscenza dei gravi problemi finanziari dell’Ente “non prende provvedimenti pensando di poter risanare le casse”. Carbone inoltre era a conoscenza anche delle verifiche della Sezione di controllo della Corte dei Conti che “accertava la sussistenza di irregolarità contabili e finanziarie che pregiudicavano gli equilibri dell’Ente”, deliberazione in pratica accettata perché “non è stata oggetto di impugnazione dinanzi alle Sezioni riunite della Corte dei Conti”. 

Quello che emerge dalla sentenza è che il Comune di San Marcellino ha “sistematicamente omesso voci negative di bilancio” senza “ricondurre a legalità la situazione di disordine” e quindi “conducendo il Comune, a partire dal 2007, ad una sempre maggiore ed inarrestabile esposizione debitoria”. Tra gli atti caratterizzanti la sentenza “il mancato riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio” che avrebbe portato quindi l’Ente ad avere “reale consapevolezza” delle finanze pubbliche al fine di “evitare di spendere al di là delle possibilità”. 

Quindi nel corso degli anni si sono approvati “bilanci falsati e non veritieri, con spese che non avevano copertura fino al punto di non ritorno della dichiarazione di dissesto finanziario”.

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