rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Santa Maria Capua Vetere

Pochi agenti di polizia penitenziaria in carcere: l'appello del sindacato

Il segretario Gennarino De Fazio (Uilpa): "Rivolgiamo un appello al Ministro della Giustizia e al governo affinché si adottino concrete iniziative di carattere emergenziale che mirino a immediate assunzioni"

Il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria mette in evidenza le criticità del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Così il segretario generale Gennarino De Fazio: “859 detenuti presenti su 1.075 posti disponibili e soli 483 operatori di Polizia penitenziaria in servizio, di cui 60 distaccati al Nucleo Operativo Traduzioni e piantonamenti. Tutto ciò a dispetto di un fabbisogno quantificato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in almeno 743 unità. Questo il quadro allarmante che investe anche la sezione femminile e che si è presentato all’esame della delegazione della UILPA Polizia Penitenziaria, composta anche dal segretario regionale, Domenico de Benedictis, e da altri dirigenti territoriali con cui ho condotto un sopralluogo presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. L’evidenza dei numeri non necessita di particolari annotazioni per descrivere la gravità della situazione. Il 19% di detenuti in più e il 36% di operatori in meno certificano la grave emergenza in essere, che incide pesantemente sui livelli di sicurezza così come sulle condizioni di detenzione e della qualità dei servizi offerti all’utenza. Evidentemente la passerella a favore di telecamera dell’allora Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del Guardasigilli protempore, Marta Cartabia, cui abbiamo assistito due anni fa, non ha prodotto altri risultati al di là di possibili effetti sull’audience dei telegiornali e talk-show”.

Il sindacalista aggiunge: “Santa Maria Capua Vetere sconta peraltro pesantemente ancora gli strascichi dei gravi eventi della primavera del 2020, con un altissimo numero di appartenenti al Reparto di polizia penitenziaria ancora sospesi in via cautelare nonostante non abbiano avuto un ruolo diretto in quei fatti, sui quali in queste settimane si sta celebrando il processo penale. Discernere fra le diverse responsabilità, oltre che rispondere a principi di civiltà giuridica, consentirebbe di dare respiro non tanto a coloro che risultano personalmente coinvolti, quanto all’organizzazione carceraria campana”.

Il segretario regionale sottolinea: “Nondimeno, invochiamo immediati interventi del Governo e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, secondo le rispettive competenze e responsabilità, per deflazionare la densità detentiva e, soprattutto, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria. Ma necessitano anche misure organizzative che impediscano che, a fronte dei predetti vuoti negli organici del carcere, si mantenga un esubero del 38% degli operatori impiegati negli uffici del Provveditorato regionale di Napoli. Il tema, peraltro, non è solo numerico, ma diviene una questione di etica e persino di rispetto della dignità delle istituzioni laddove raffigura anche l’emblema delle sperequazioni in essere”.

Infine De Fazio conclude: “Rivolgiamo, pertanto, un nuovo appello al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al governo tutto affinché si adottino concrete iniziative di carattere emergenziale che mirino da un lato a immediate assunzioni straordinarie per potenziare il Corpo di polizia penitenziaria, mancante di ben 18mila unità, e dall’altro a riforme complessive che possano imprimere efficacia all’esecuzione penale e, in particolare, a quella inframuraria. Ma chiediamo altresì ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia, di porre fine all’illegittimo e stratosferico esubero organico presso le sedi extracarcerarie”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pochi agenti di polizia penitenziaria in carcere: l'appello del sindacato

CasertaNews è in caricamento