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“Pericolo di infiltrazione mafiosa”, il Tar conferma la revoca dell’appalto rifiuti

Rigettata la sospensione cautelare della rescissione del contratto da parte del Comune

Il Comune di Casagiove si aggiudica il primo round dinanzi al Tar della Campania nel ricorso promosso dalla Nova Ecology (ex Termotetti) per la sospensione del provvedimento di risoluzione da parte dell'Ente del contratto di appalto del servizio di igiene urbana in seguito all'esclusione della ditta dalla white list della Prefettura di Caserta e contro l'applicazione di una penale da circa 370mila euro.

La vicenda è piuttosto complessa. Nel gennaio 2018, infatti, la Prefettura di Caserta aveva rigettato l'istanza di iscrizione della Termotetti nella "white list". Nell'aprile dello stesso anno il Comune di Casagiove procedeva alla rescissione del contratto con Termotetti. Nel mese di luglio, però, il Tar ha annullato la decisione della Prefettura e per questo la Termotetti (che ha modificato la propria compagine sociale assumendo il nome di Nova Ecology) ha chiesto la sospensiva del provvedimento del Comune di Casagiove, assistito dall’avvocato Paolo Centore, che aveva esercitato il potere sostitutivo, previsto dalla normativa degli appalti pubblici, in forza del quale ha pagato gli stipendi ai dipendenti della Nova Ecology srl ed infine ha richiesto la corresponsione della penale prevista nel contratto di appalto stipulato nel 2015 con la Termotetti. Istanza che è stata respinta.

Alla base del rigetto della domanda cautelare di sospensione del provvedimento c'è il ricorso al Consiglio di Stato, ancora pendente, promosso dal Ministero dell'Interno che ha impugnato la sentenza di primo grado che aveva annullato il provvedimento della Prefettura di Caserta. Ed i giudici di secondo grado hanno sospeso l'esecutività della sentenza ritenendo ancora sussistente "l’esistenza di un pericolo di infiltrazione mafiosa all’interno della società ricorrente" per la "riconducibilità anche della nuova compagine sociale allo stesso nucleo familiare".

In questo modo i giudici hanno dato vita ad una "reviviscenza" del provvedimento prefettizio, legittimando, dunque, l’azione esercitata dal Comune di Casagiove.

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