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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità San Nicola la Strada

Le bancarelle superano negozi: due comuni casertani sul podio per gli ambulanti

I dati di Unioncamere fotografano la realtà del commercio mobile: San Nicola la Strada regina d'Italia. Terzo posto per Castel Volturno. Quasi l'80% degli esercenti è straniero

San Nicola la Strada prima città d'Italia per commercio ambulante. Emerge da uno studio di Unioncamere che ha fatto il punto sugli esercenti 'mobili' che con 160mila unità rappresentano il 21% del totale (un commerciante su cinque è dunque ambulante). 

San Nicola prima in Italia per ambulanti, Castel Volturno terza

La mappa del commercio ambulante rivela una distribuzione molto polverizzata, con la presenza di almeno un’impresa in oltre 6.200 comuni italiani e con una concentrazione che supera le 500 realtà solo in meno di 30 comuni. Un fenomeno, quest’ultimo, comunque di grande rilievo per i territori interessati visto che le 47mila imprese individuali in questi grandi 'cluster ambulanti' rappresentano il 31% di tutte le aziende del settore. In questa speciale 'top-30' primeggia San Nicola la Strada, dove tre quarti di tutte le imprese commerciali registrate sono ambulanti. A seguire troviamo San Giuseppe Vesuviano con il 73,4% e Castel Volturno, con una quota del 72,4%. Altri comuni con una percentuale superiore al 50% includono Lecce (62,8%), Agrigento (58,2%), Lamezia Terme (Catanzaro) con il 55,7%, Cagliari (51,9%) e Afragola (Napoli) con il 50,8%.

Forte connotazione straniera: solo il 22% sono italiani

Il commercio ambulante presenta spesso una forte concentrazione di imprese di una specifica nazionalità. Ad esempio, a San Nicola la Strada l’86,4% degli imprenditori ambulanti proviene dal Senegal, mentre a Lamezia Terme il 64% ha origini marocchine e a Castel Volturno la comunità più rappresentata è quella nigeriana (59,1%). Tra i paesi di provenienza degli imprenditori ambulanti stranieri, il Marocco presenta il maggior numero di imprenditori (30mila), che peraltro costituiscono quasi il 35% degli stranieri nel settore a livello nazionale. Seguono il Senegal e il Bangladesh con numeri simili (12mila imprese).

Oltre alla presenza straniera, in alcune aree del Paese il commercio ambulante registra anche fortissime concentrazioni di operatori italiani. Ad Andria, ad esempio, il 98,3% delle bancarelle è italiano. Anche in province come Bari (78,5%), Enna (76,8%), Avellino (69,6%) e Padova (67,4%), la maggioranza degli ambulanti sono italiani. Al contrario, le province con una minore presenza di imprenditori ambulanti italiani sono Catanzaro (20,3%), Reggio Calabria (21,2%) e Caserta (22,4%).

Dall'abbigliamento all'alimentare: ecco i settori

Un’altra mappa emerge poi dall’analisi dell’incidenza del comparto ambulante sul totale del commercio al dettaglio. La regione leader, in questo caso, è la Sardegna dove oltre un terzo (il 34,2%) delle imprese del commercio è in sede mobile. Dopo l’isola tirrenica troviamo la Toscana (33,9%) e la Calabria (33,8%).

Sotto il profilo settoriale, oltre la metà delle bancarelle (90.195 attività, il 54,9% del totale) si divide tra abbigliamento (37%) e alimentare (19,3%), tra cui prevalgono i prodotti ortofrutticoli. A questo proposito, l'ambulantato alimentare rappresenta anche un'opportunità per i consumatori di accedere a prodotti di alta qualità, provenienti direttamente dai produttori locali. Le bancarelle offrono non solo prodotti e servizi, ma anche un'esperienza di acquisto unica, con la possibilità di interagire direttamente con gli imprenditori e di scoprire prodotti unici e tradizionali. Infine, la categoria 'altri prodotti' (tra cui fiori, cosmetici, detersivi, chincaglieria) occupa il 40% delle attività.

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