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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Mondragone

Il Comune sborsa 730mila euro per una 'guerra legale' durata 20 anni

L'Ente ha raggiunto un accordo transattivo con la Covim, ditta che svolgeva il servizio di raccolta rifiuti negli anni '90

Un accordo transattivo che permetterà alle casse del Comune di risparmiare mezzo milione di euro. È quello raggiunta dall’Ente di Mondragone con la società Covim, ditta che svolgeva nei primi anni ’90 il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani. Il Comune ha infatti chiuso l’accordo che permetterà il pagamento di “soli” 730mila euro alla società, al termine di una lunga battaglia legale.

LA ‘GUERRA’ TRA COVIM E COMUNE

Una vicenda nata dopo la richiesta della Covim di applicare una revisione dei prezzi per i suoi servizi perché, già a partire dal secondo anno di appalto, il costo del servizio era lievitato di oltre il 10% sia per oneri del personale dipendente, sia per aumento del prezzo del carburante. Una richiesta fondata sulla presenza nel capitolato d’appalto della possibilità di richiedere la revisione del canone.

LE DECISIONI DEL COLLEGIO ARBITRALE

Una richiesta mai accetta dal Comune, che dà il via alla controversia legale: la Covim si affida ad un Collegio Arbitrale che nel 1999 accoglie le richieste della ditta. Parere impugnato dall’Ente che, in primo giudizio, si concludeva con una pronuncia di difetto di giurisdizione in favore del giudice amministrativo. Al Tar della Campania una sentenza del 2007 riconosceva quindi alla richiesta della Covim natura di diritto soggettivo e quindi la giurisdizione ordinaria. Si passa ad un nuovo Collegio Arbitrale, che con il lodo del 19 novembre 2011 accoglieva parzialmente le domande proposte dalla società Covim dichiarando il diritto della stessa a conseguire dal Comune di Mondragone l’importo di 847.613 euro.

L’ACCORDO

Il Comune ha quindi impugnato il lodo arbitrale sia in Corte d’Appello che in Cassazione, ricorsi però respinti rispettivamente nel 2014 e 2015, con quest’ultimo che ha posto fine definitivamente alla vertenza. Una ‘guerra’ che ha portato il costo della vertenza all’impressionante cifra di un milione e 206mila euro per le casse del Comune, chiusa poi con un accordo transattivo che ha obbligato il Comune al versamento di 730mila euro divisi in quattro rate semestrali da 132mila e 500 euro e 200mila all’esito della sottoscrizione della transazione.

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