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Via gli alberi secolari per negozi e pizzeria, scoppia il caso

I residenti in campo con un sit-in di protesta, Ciontoli prende le distanze anche su quest'altra operazione

Un nuovo possibile scempio ambientale a Caserta. È quello che da giorni denunciano associazioni e residenti di Centurano, che hanno programmato per martedì sera un sit-in di protesta davanti la villetta borbonica contro un progetto che sta provocando una vera e propria rivolta nel quartiere.

Alle spalle della storica fontanella borbonica di via Giulia, regalo del Re Ferdinando II al suo barbiere, lì dove da tempo immemore c’è il cosiddetto “boschetto di Centurano”, è infatti in programma la costruzione di una pizzeria e di alcuni negozi.

Una operazione immobiliare controversa, che ha mandato in subbuglio i residenti che da anni stanno affrontando un processo di urbanizzazione della zona sempre più ‘spericolato’. Per fare posto alle nuove attività commerciali sarebbe previsto infatti l’abbattimento degli alberi secolari, oltre a due vasche vanvitelliane ed una serie di piante rare che si trovano soltanto nel Giardino Inglese della Reggia.

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E sulla questione è intervenuto anche il consigliere di maggioranza Antonio Ciontoli, da tempo in rotta con l’amministrazione retta da Carlo Marino, dalla quale sta prendendo le distanze su quasi tutte le operazioni recenti. “Alle proteste dei residenti ed ai lodevolissimi sit-in delle associazioni ambientaliste vorrei, per una volta, veder sostituita la voce del sindaco e dell’amministrazione - accusa Ciontoli - Cosa ne pensa il primo cittadino, cosa dice al riguardo l'assessore? Possiamo continuare così con la mano destra e la sinistra che non si incrociano? Possiamo continuare sulla falsa riga di quanto accaduto già con i centri commerciali e con la vicenda di via Falcone che la responsabilità è poi esclusiva degli uffici e che la città deve solo subire decisioni? È mai possibile che la politica locale debba accorgersi dei fatti solo a cose fatte? Il settore attività produttive ha per caso attivato un processo di deregulation generale? Diamo allora un via libera assoluto e generale a tutti o qualcuno si assume l'onere di riaffermare le regole generali del rispetto storico e dell'ordinato ed equilibrato sviluppo? Può mai essere che queste cose non pongano la necessità di rivedere il piano di azione amministrativa e degli uffici? Non pensa il Sindaco che la storia della nostra città, già flebile, sia invece un dono prezioso da tutelare e che nelle frazioni c'è uno scrigno di valore assoluto da non dissolvere? Potrei continuare con altre mille domande - chiude Ciontoli - ma mi fermo qui. La mia è come sempre una valutazione politica di interesse generale, mai strumentale, ne' contro nessuno, ma mi chiedo, infine, la Soprintendenza cosa ne pensa?”.

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