Amoroso e Russo: 'Sulla Cooperativa Aurora Comune irresponsabile'

In merito alla lunga e tormentata vicenda della cooperativa Aurora di Recale, dei rapporti con l'Istituto per il sostentamento del clero di Caserta e delle responsabilità del Comune, intervengono Pasquale Amoroso e Domenico Russo, rispettivamente presidente e vicepresidente del Cda della cooperativa. «Noi riteniamo - esordiscono Amoroso e Russo - che l'eventuale nomina di un commissario "ad acta" da parte del Tar Campania, di per sé, non risolva la vertenza nata con l'Idsc, stante la grave, palese, notoria responsabilità (antica e attuale) del Comune e degli organi politici che lo governano, i quali, anziché individuare una strada pacifica per mettere la parola fine alla vicenda, hanno assunto atti che si discostano dalle sentenze di condanna ottenute dall'Idsc. Se l'istituto religioso - proseguono Amoroso e Russo - è legittimato a chiedere, forte di sentenze passate in giudicato, oltre 2milioni e 100mila euro per i terreni di sua proprietà sui quali furono realizzati gli alloggi della cooperativa, lo si deve esclusivamente al fatto che, dal 1994, né il commissario prefettizio dell'epoca né i sindaci che si sono susseguiti hanno provveduto all'esecuzione delle procedure espropriative. La supposta responsabilità della cooperativa - spiegano Amoroso e Russo -, peraltro limitata al solo anticipo delle somme, si fermerebbe quindi al 1994, quanto il commissario sollevò gli assegnatari da quell'impegno. È il ritardo del Comune nel pagamento delle indennità contenute nelle sentenze che oggi potrebbe determinare il paventato dissesto finanziario dell'ente e non, certo, il comportamento dei soci Aurora, che, specie sotto il profilo economico, hanno sempre ottemperato a tutte le obbligazioni finora poste a loro carico. A tale riguardo - rivelano Amoroso e Russo -, il nuovo Cda della cooperativa ha chiesto chiarimenti in un recente incontro avuto alla presenza del sindaco Americo Porfidia, dopo che il responsabile dell'ufficio tecnico ha indirizzato una lettera di preavviso circa la decadenza dal diritto di superficie. Siamo stati, siamo e saremo disponibili, infine - concludono Amoroso e Russo - a fare chiarezza su un altro aspetto fondamentale di questa storia: la responsabilità in solido di Comune e cooperativa, sancita dai giudici, nei confronti dell'istituto religioso. Siamo convinti che anche nell'ambito di un rapporto di corresponsabilità sia sempre possibile individuare chi è più responsabile o, come in questo caso, chi è stato più irresponsabile».