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Corso Giannone, PM10, l'aria malata e gli interventi a senso unico

Caserta - Le condizioni atmosferiche eccezionali di questo inizio di inverno hanno portato ad uno sforamento continuo delle soglie di legge per il parametro PM10 e tali numeri hanno costretto l'Amministrazione comunale a provvedimenti urgenti ma...

Le condizioni atmosferiche eccezionali di questo inizio di inverno hanno portato ad uno sforamento continuo delle soglie di legge per il parametro PM10 e tali numeri hanno costretto l'Amministrazione comunale a provvedimenti urgenti ma di difficile comprensione per i cittadini che si domandano come mai proprio la strada a ridosso del Parco Reale sia la più inquinata. Sarà bene chiarire che le piante fissano la CO2 ma nulla possono contro il Particolato Micidiale, nickname delle PM10, e ancora meno contro quello che è il vero killer: il PM2 che non viene neanche rilevato dai dispositivi ma che sarebbe la spiegazione prima del cancro ai polmoni nei non fumatori.

Le cause di questi superamenti continui e marcati sono dovuti all'effetto degli impianti di riscaldamento che si somma al valore 'di fondo' causato dal traffico veicolare. La crisi economica ha portato molti nostri concittadini a dotarsi di impianti di riscaldamento tradizionali: crescono le vendite di legna e pellet e questi combustibili sono molto più inquinanti del metano e su questo mi pare non ci siano dubbi. Come non ci sono dubbi sul fatto che la centralina di Corso Giannone non può essere, perché non è, rappresentativa di una micro situazione, ma essa fornisce il dato dell’intero territorio comunale e se con l’introduzione del senso unico le percentuali degli ossidi di azoto si sono sensibilmente ridotte sui terminali dell’ARPAC, è lecito pensare che ciò non sia accaduto ovunque in città: A Via Roma e Via Acquaviva di traffico si muore mentre i commercianti di Corso Giannone pagano il dazio di avere una centralina giusto a ridosso della carreggiata. Pertanto, in attesa del nuovo piano traffico annunciato dal Commissario Prefettizio, ritengo siano indifferibili provvedimenti estremi ma necessari, nonostante il periodo assai particolare. Dobbiamo pensare infatti che alcune categorie produttive della città fatturano, in questa settimana, ciò che gli serve per restar vivi per un anno intero e, dunque, non è pensabile una chiusura del traffico fino al 25, ma considerate le previsioni meteo di “alta pressione fino a Capodanno, servono interventi post natalizi: la chiusura al traffico nel week end e nei giorni di festa mi pare una misura adeguata alla situazione. In subordine si potrebbe utilizzare il metodo delle targhe alterne. Sono “pezze” lo so, ma sono pezze urgenti, perché l’aria a Caserta in queste settimane è assai malata e non mi conforta il fatto che lo sia anche a Napoli, a Frosinone e a Milano. Questa è un’emergenza sanitaria, e se ciò che serve é la riprova scientifica che tutta la città sia in crisi respiratoria, invito da subito a chiedere all’ARPAC di avere una o più centraline mobili che verifichino, tra l’altro, gli impatti del nuovo dispositivo su Parco Gabriella. Roma. Sono certo che la Dott.ssa Nicolò riuscirà ad ottenere tali interventi in tempi rapidi, atteso che le centraline mobili ci sono e sono funzionanti e serviranno anche a segnalarci il ritorno alla normalità non appena il tempo volgerà al 'brutto'. Caserta é una città piccola, non può essere cosi complicato garantire un sano equilibrio tra le esigenze della popolazione e la qualità del suo ambiente urbano. Per il futuro sarà indispensabile far partire il controllo sulle caldaie anche in città, ma soprattutto disincentivare il traffico veicolare attraverso alcune scelte simboliche come il divieto di sosta H24 nel week end in Piazza Vanvitelli e il servizio “Pedibus” per le scuole elementari; altre più serie e impattanti quali la pedonalizzazione del centro storico e una riorganizzazione completa del trasporto su gomma che oggi è semplicemente ridicolo, atteso che senza orari né percorsi certi non si può parlare di trasporto pubblico locale e infatti i Bus sono vuoti, gli unici pieni sono invece quelli extraurbani, ma non c’è un Bus Terminal in città e quelli diretti a Maddaloni, ad esempio, son costretti a passare in Via Roma alle otto del mattino. Ma non dovevamo parlare di Smart Cities? Paolo Farina

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