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Sabato, 27 Aprile 2024
Ambiente Santa Maria La Fossa

Territorio a Sud S.Maria La Fossa non sta a cuore a nessuno

Santa Maria La Fossa - «Il Mattino» di oggi racconta che Giovanni, fattore della tenuta Ferrandelle, su cui aveva vissuto e lavorato fin dall'infanzia, morì di dolore dopo che il Boss Francesco Schiavone detto Sandokan gliela ebbe estorta per...

«Il Mattino» di oggi racconta che Giovanni, fattore della tenuta Ferrandelle, su cui aveva vissuto e lavorato fin dall'infanzia, morì di dolore dopo che il Boss Francesco Schiavone detto Sandokan gliela ebbe estorta per quattro soldi nel 1989. Se è andata così, conosciamo la data di morte della cultura contadina nell'antica Terra Cantie, la porzione sud-occidentale dell'agro capuano. Da allora, in questa zona, nell'area di due chilometri quadrati che comprende Ferrandelle sono state create due discariche da tre milioni di metri cubi, un deposito di “ecoballe” e tre “siti-di-trasferenza”; una delle due discariche, “Parco Saurino”, è stata sequestrata perché inquinante. Nella stessa zona, puntellata tra l'altro da piccole e non censite discariche abusive in buona parte date alle fiamme, è stata da anni individuata l'area dove sarà costruito il secondo inceneritore campano. Ieri, è stato deciso che proprio Ferrandelle, confiscata a Sandokan nel 1998, ospitera 360.000 tonnellate di immondizia.
I fossatari, i casalesi, i capuani abitano tutti ad alcuni chilometri da qui, al riparo dal cattivo odore, e di questa campagna si sono dimenticati, nonostante sia una delle poche campagne campane che a questa latitudine abbiano conservato unità, visibilità. Ma sono secoli che i capuani hanno perso il rapporto con questa campagna, ed è ben più tragico che se ne siano dimenticati i cittadini di Casal di Principe e Santa Maria La Fossa, centri dall'antica e mai interrotta vocazione agricola e casearia. Deve essere avvenuto qualcosa di terribile se proprio la camorra un tempo agricola di questa terra sia stata la più importante organizzatrice di quell'ecomafia che più di ogni altra guerra ha ferito questa regione e avvelenato i suoi frutti, ma non meno grave è che la gran parte dei cittadini onesti abbia perso qualsiasi rapporto con la propria terra, al punto che essa può essere vittima di scelte scriteriate senza essere in alcun modo difesa.
È una scelta scriteriata quella di istallare impianti di discarica nelle aree fertili, che siano o meno densamente popolate. In Irpinia esistono siti periferici, argillosi, non coltivati, individuati fin dal febbraio del 2007 da uno studio presentato al Commissariato dal Professor De Medici, geologo della Federico II e membro del Comitato scientifico delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, che allestibili in pochi giorni potrebbero ospitare tutta l'immondizia della regione in questa fase critica, in modo da liberare gli impianti CDR e dare la possibilità di allestire un ciclo virtuoso dei rifiuti, finalizzato alla riduzione, al riuso e al riciclo (questo si dovrebbe imporre immediatamente in regime d'emergenza: un'alta percentuale di raccolta differenziata). Perché il Commissario De Gennaro ha ignorato questa alternativa e ha deciso di colpire ancora e sempre le stesse zone, le più fertili? Sono tranquilli i cittadini di Santa Maria La Fossa di come procederanno i lavori di allestimento della discarica di Ferrandelle? Sappiamo che impianti “legali” come Parco Saurino, Lo Uttaro, Contrada Pisani sono stati responsabili di gravi inquinamenti, ed abbiamo capito che le scelte del Commissariato non presuppongono pareri tecnici rigorosi e disinteressati. Sarà stato contattato un agronomo onesto? A che profondità è la falda acquifera sotto Ferrandelle? Cosa c'entra che sia un terreno per due terzi di proprietà del Ministero della Difesa? Una falda inquinata da metalli pesanti rovina tutta l'agricoltura circostante! Come mai i cittadini dell'agro non se ne preoccupano e non tentano almeno - casomai si sentissero troppo deboli per opporsi e fermare una decisione evitabile nonostante l'emergenza - di ottenere delle garanzie?
E così un'area confiscata dieci anni fa alla malavita, da restituire finalmente alla comunità agricola, così come lavorava per fare Agrorinasce, verrà alienata per sempre.

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