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"Due euro l'ora", con Peppe Servillo, vince il Bronze Zenith al Montreal International Film Festival

"Due euro l'ora", film diretto da Andrea D'Ambrosio e prodotto dalla Achab Film in collaborazione con Rai Cinema si aggiudica il Bronze Zenith for the First Fiction Feature Film. La giuria composta da Maurie Alioff, film critic, writer, Canada...

"Due euro l'ora", film diretto da Andrea D'Ambrosio e prodotto dalla Achab Film in collaborazione con Rai Cinema si aggiudica il Bronze Zenith for the First Fiction Feature Film. La giuria composta da Maurie Alioff, film critic, writer, Canada, Mariangiola Castrovilli, journaliste, Italy, Pierre-Henri Deleau, film festival director, producer, France ha deciso di premiare il film italiano. Erano anni che l'Italia non si aggiudicava un premio a Montreal. Il film si avvale di un cast d’eccezione, quasi interamente campano, di cui fanno parte Peppe Servillo, Chiara Baffi, Paolo Gasparini, l’esordiente Alessandra Mascarucci, Massimo De Matteo, Patrizia Di Martino, Marianna Mercurio, Antonella Morea, Virginia Da Brescia, Davide Schiavo, Peppe Miale, Lorena Leone, e con la partecipazione, per la prima volta sullo schermo, della modella Alyona Osmanova.

Montemarano, il paese dell'Irpinia location del film "Due euro l'ora". In un paese del Mezzogiorno che stenta a crescere, le vite di due donne distanti per anni, esperienze e interessi si incontrano per caso. Rosa è una ragazzina di 17 anni, recalcitrante e aggrappata a un amore adolescenziale che la porta lontano da tutto. Gladys di anni ne ha 35, è tornata dal Sudamerica con un pugno di mosche in mano, è nubile e si rompe la schiena a lavorare perché ha rinunciato a tutti i suoi sogni. In una fabbrica decadente e claustrofobica, vessate da un datore di lavoro rozzo e manesco, Rosa e Gladys confezionano felpe e capi di abbigliamento in maglia. Tutto per due euro l’ora. Sullo sfondo della vita del paese, tra bar, gratta e vinci e lavoratori precari, Rosa e Gladys tornano a sperare, a ridere, ad amare. Un incendio, però, le sorprenderà in un giorno come tanti…

«Sono molto contento di aver realizzato questo film - sostiene il produttore Enzo Porcelli - in un luogo bellissimo e ancora poco conosciuto, Montemarano, dove abbiamo trovato una cittadinanza ed un’amministrazione che con la loro collaborazione ci hanno aiutato a risolvere i tanti problemi legati alla produzione del film».

«Dopo i rifiuti di ‘Biutiful Cauntri’ - afferma il regista Andrea D’Ambrosio - racconto il lavoro, soprattutto quei lavori che si è costretti a fare per le condizioni di disagio e di difficoltà che vive il sud e ormai l'intero paese. Ho scritto questa storia insieme a Donata Carelli, dopo la morte in un materassificio di due operaie, di cui una era minorenne. Abbiamo preso spunto da questo episodio per raccontare una storia universale che possa dare anche una speranza a chi insieme al lavoro cerca una vita diversa. In questo mio primo lungometraggio c'è il lavoro di anni, ci sono porte in faccia e il sacrificio di un cinema sempre più difficile da fare, c'è il percorso fatto coi miei documentari e per me - dice D’Ambrosio - esordire con un produttore come Enzo Porcelli, che ha prodotto i film di Manoel de Oliveira e di Gianni Amelio, è motivo di grande orgoglio».

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