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A Caserta arriva “Innamórati di Te”: storie di violenza, abusi e maltrattamenti alle donne

Caserta - Il progetto itinerante “Innamòrati di Te” di Codere Italia arriva a Caserta nel Circolo Unificato Militari d’Italia. La quarta tappa dell'evento, partito a giugno 2015, ha come protagonista la donna. In particolare le storie di violenza...

Il progetto itinerante “Innamòrati di Te” di Codere Italia arriva a Caserta nel Circolo Unificato Militari d’Italia. La quarta tappa dell'evento, partito a giugno 2015, ha come protagonista la donna. In particolare le storie di violenza, abusi e maltrattamenti che sempre troppo spesso il gentil sesso si trova a subire. Con il contributo di avvocati penalisti, rappresentanti di associazioni locali ed esperti della materia, l'incontro promosso dalla multinazionale spagnola Codere vuole essere un momento di riflessione su temi come lo stalking, il femminicidio e la violenza fisica o psicologica.

A livello nazionale, gli ultimi dati ISTAT* disponibili fotografano una situazione in cui una donna su tre - tra i 16 e i 70 anni - ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. La realtà però è spesso diversa: molte violenze non vengono denunciate e di queste le statistiche non possono tenere conto.

La Campania non è estranea a questi fenomeni e la provincia di Caserta, in particolare, è uno dei luoghi che maggiormente trova spazio sulle pagine della cronaca nera. La Regione nel 2014 ha detenuto la maglia nera per l’elevato numero di femminicidi, registrandone ben 20 in soli 12 mesi. Tra i più alti d'Italia anche i numeri sulle violenze sessuali e i casi di stalking. Nel 2015 però il numero di femminicidi è passato da 20 a 7.

“Un dato importante - spiega Emanuela Valente, Fondatrice dell'Osservatorio sul Femminicidio In Quanto Donna - perché collegato all'avvio di ben 57 progetti per contrastare la violenza domestica e familiare, di cui 10 proprio a Caserta. Questo dimostra che le donne hanno alzato la testa e che le misure di prevenzione servono e devono essere incentivate”.

Purtroppo la Regione Campania registra non solo numeri importanti ma anche crimini particolarmente efferati. Basta pensare al caso della piccola Fortuna, o a Maria Belmonte ed Elisabetta Grande - madre e figlia - rinvenute cadaveri dopo otto anni nell’interstizio della loro casa a Castelvolturno. Altro caso sempre a Castelvolturno è quello di Katiuscia Gabrielli, mamma e moglie che trova la morte per mano del marito pizzaiolo che, per far sparire il corpo, lo brucia nel forno a legna. E ancora il caso di Veronica Abate, uccisa dall'ex fidanzato che non accettava la fine della relazione, o la storia di Giovanna De Lucia, Maria Rosa Nugnes e Carmen Polce. “Per tutte queste donne, nate e morte a Caserta, siamo qui oggi - conclude Emanuela Valente - perché le loro storie insegnino a tutti che c'è bisogno di crescere culturalmente e socialmente e che c'è bisogno di parlarne e agire”.

Un pregiudizio da sfatare è che gli episodi di violenza siano una caratteristica esclusiva di contesti di degrado e ignoranza culturale. “La mia esperienza professionale - commenta Maria Antonietta Labianca, Avvocato penalista e Vice Presidente A.D.G.I. Associazione Donne Giuriste Italia - mi porta a dire che si tratta di un fenomeno trasversale, che coinvolge professionisti ma anche operai, giovani e meno giovani, disoccupati ma anche persone con una posizione sociale importante. Quello che non ti aspetti è invece di trovare abusata una donna forte, in carriera, economicamente indipendente. I tipi di violenza che il legislatore negli ultimi anni ha voluto arginare sono vari: non solo violenza fra coniugi o conviventi, ma anche tra figlio e genitore, fratello e sorella o nonno e nipote. La violenza che viene messa in atto può infatti essere psicologica, fisica ma anche economica e assistita, cioè una violenza non subita ma alla quale si assiste”.

Dal punto di vista normativo, è importante ricordare che il 17 agosto del 2013 in Italia è entrata in vigore la Legge n. 119/2013 che prevede il reato di Stalking, una forma di violenza che consiste nel molestare la vittima “a distanza”. “Tra le principali novità introdotte da questa legge - prosegue Labianca - c’è quella che riguarda la relazione affettiva come aggravante”. I dati confermano infatti che in oltre il 62% dei casi sono proprio i partner, gli ex mariti, i parenti e gli amici di famiglia i diretti responsabili delle violenze. “Prevista anche la possibilità di inasprire la pena nel caso di violenza sessuale contro donne in gravidanza. Elemento inedito è anche l'introduzione del patrocinio gratuito per le donne abusate e la querela irrevocabile in caso di alto rischio per la persona”.

La donna maltrattata difficilmente si rivolge alle forze dell’ordine o a un consultorio. “Il primo approccio è quasi sempre con i servizi sanitari – sottolinea Anna Tarabuso dell’Ordine dei Medici di Caserta e consigliera referente per la Commissione Osservatorio al Femminile. Il 75% delle donne abusate che si reca al pronto Soccorso è perché ha subito una violenza domestica Per questo motivo siamo particolarmente attenti, in linea con la legge 208/15, affinché in ogni pronto soccorso ci sia personale formato e che sia in grado di capire, accogliere e seguire una donna che abbia subito violenza”. Un lavoro questo che viene portato avanti sul territorio anche da associazioni locali.

A Caserta i centri antiviolenza sono 7 con 11 sedi distribuite nel territorio, ma è proprio la preziosa attività di queste associazioni, che a vari livelli assistono le donne vittime di violenza, che dovrebbero essere incentivate.

“I nostri Centri Antiviolenza e le Case di Accoglienza lavorano per sostenere le donne vittime di abusi intra ed extra familiare e i loro figli minori, offrendo e garantendo un luogo sicuro dove sottrarsi alla violenza e riflettere sulle situazioni e sui vissuti - racconta Raffaella Palladino, Presidente della Cooperativa EVA. La nostra accoglienza consente alle donne di intraprendere un percorso di uscita e ricostruire l'autostima. Ma noi vogliamo incidere anche sulla normalità della violenza, quella che ogni giorno si consuma tra le mura domestiche, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici. Quella violenza silenziosa e strisciante fatta di piccole e costanti sopraffazioni e svalutazioni, di offese e denigrazioni, di limiti agli spazi di azione e di sovraccarico di lavoro e responsabilità”. Nella vita di tutti i giorni sono tante le potenziali situazioni di pericolo, ed è per questo che sempre più donne si rivolgono a corsi di autodifesa. “Il Krav Maga è un sistema nuovo e moderno di intendere la difesa personale - dice Luca Mazzoni, Istruttore di Krav Maga. Deriva da un metodo di combattimento militare israeliano, dove l'efficacia, la velocità, l'esplosività dei movimenti e la precisione nel colpire dei punti vitali dà la possibilità a tutti di riuscire ad affrontare le situazioni di pericolo e avere una buona chance di riuscire a cavarsela. Tutto questo si può ottenere solo con un costante allenamento portato avanti sotto la guida di personale qualificato”. Dopo Caserta, il progetto itinerante “Innamórati di Te” arriverà anche nelle altre città dove Codere opera. Tutti gli incontri sono aperti al pubblico.

“Il progetto itinerante di Codere Italia nasce con l'obiettivo di far riflettere sull'importanza di realizzare una forte autostima nella donna, come prevenzione alla violenza di genere - dichiara Imma Romano, Responsabile Relazioni Istituzionali di Codere Italia. Siamo convinti che questo possa avere una ricaduta diretta sulla società civile che deve essere informata e sensibilizzata su temi d'attualità. Occupandoci di gioco, settore in cui operiamo con una concessione per conto dello Stato, siamo da sempre particolarmente attenti non solo al Gioco Responsabile ma a ogni ambito del sociale che può coinvolgere la nostra clientela di uomini e donne”.

*Rilevazione ISTAT “Violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia”, commissionata dal Dipartimento delle Pari Opportunità e pubblicata a giugno 2015

Su Codere

CODERE è una multinazionale spagnola leader nel settore del gioco privato presente in otto paesi d’Europa – Spagna e Italia – e America Latina – Argentina, Messico, Panama, Colombia, Uruguay e Brasile. La compagnia è l’unica impresa del settore ad essere quotata alla Borsa in Spagna. Attualmente opera con 53.401 terminali da gioco, 182 sale da gioco, 1.822 punti scommesse sportive, partecipa alla gestione di 2 ippodromi e sviluppa attività on line.

Maggiori informazioni su: www.codereitalia.it
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