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Prima di Romeo e Giulietta con Roberto Bolle e Lucia Lacarra

Napoli - Per la prima volta al San Carlo martedì 22 marzo (ore 20.30, con repliche fino al 29), va in scena il balletto Romeo e Giulietta con regia e coreografie di Amedeo Amodio e musiche di Hector Berlioz, nel celebre allestimento realizzato con...

Per la prima volta al San Carlo martedì 22 marzo (ore 20.30, con repliche fino al 29), va in scena il balletto Romeo e Giulietta con regia e coreografie di Amedeo Amodio e musiche di Hector Berlioz, nel celebre allestimento realizzato con la Fondazione nazionale per la Danza Aterballetto. Protagonisti, Roberto Bolle e Lucía Lacarra con Alessandro Macario, i Primi Ballerini, i Solisti ed il Corpo di ballo (diretto da Alessandra Panzavolta), e l'Orchestra diretta da Massimiliano Stefanelli. Scene di Mario Ceroli, costumi di Luisa Spinatelli. Sponsor unico dell'evento, Eni.
Roberto Bolle torna a danzare nel ruolo di Romeo per il celebre allestimento di Amedeo Amodio del Romeo e Giulietta su musiche di Hector Berlioz, una delle creazioni più applaudite e rappresentate del coregorafo milanese (vincitrice nel 1987 del Premio Danza & Danza). Sul palcoscenico del San Carlo, accanto all'étoile, Lucía Lacarra -considerata dalla critica tra le migliori dieci étoile della scena internazionale e vincitrice dell'Award "Miglior ballerina del decennio". Al loro fianco, Alessandro Macario (Mercuzio) e i Primi Ballerini, i Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, e l'Orchestra stabile diretta per l'occasione da Massimiliano Stefanelli.
Amodio, coreografo di vasta esperienza che vanta una lunga carriera, torna al Lirico di Napoli dopo i successi di L'histoire du soldat di Stravinsky e Giselle nella versione di Prebil. Il suo Romeo e Giulietta, allestito sul finire degli anni '80 con la Fondazione nazionale per la Danza Aterballetto, è un'opera dalla forte identità, basata sul motivo conduttore del "duello" quale "continuo alternarsi di tensioni": dalle esaltanti sfide a colpi di spada, allo scontro tra amore e morte, passione e odio. "Più che raccontare la storia di Romeo e Giulietta", spiega Amodio, "mi interessava compiere un viaggio nell'intimo dei singoli personaggi, esprimere gli stati d'animo di ognuno di essi, pur rispettando i passaggi fondamentali dell'opera shakespeariana: il duello tra le due famiglie, la festa in casa Capuleti, la scena del balcone, il duello tra Tebaldo e Mercuzio e quello tra Romeo e Tebaldo fino al tragico finale". La versione in scena al San Carlo sfoggia le scenografie di Ceroli -una ideale città del Rinascimento con case di legno che diventano piazze- e i costumi della Spinatelli, con i "ragazzotti" veronesi in giubbotti di pelle ma di foggia cinquecentesca. Tra le altre particolarità, si segnala la recitazione di brani dal testo originale di William Shakespeare. Conclude il coreografo: "Ho scelto la musica di Berlioz perché più scarna, più asciutta rispetto a quella di Prokofiev".
Musicista proiettato nel futuro e al tempo stesso già superato, Hector Berlioz vive come pochi nel suo tempo e nel nostro la contraddizione di uno stile che lo colloca sempre a un passo dal presente storico. Amato e disprezzato, conservatore e rivoluzionario, nella sua musica le atmosfere del Barocco, come categoria dell'arte e del pensiero, più che del Romanticismo. La sua mano è felicissima nella scrittura sinfonica, dove alla nota si sostituisce il suono, dove il timbro rappresenta la chiave di volta per il destino che prenderà questa forma. Eppure, oggi come allora: «non si sa se debba essere definito un genio o un avventuriero musicale: splende come un lampo, ma lascia dietro di sé una puzza di zolfo; traccia grandi frasi e verità e tosto cade in un balbettamento da scolaro». A dipingerlo con l'acume del critico lungimirante è Robert Schumann. Se Mahler, il "grande inattuale", ha potuto affermare avveniristicamente "il mio tempo verrà", Berlioz quel tempo lo sta ancora aspettando. Il primo grande successo del francese porta la data del 9 dicembre 1832, quando il pubblico parigino accoglie con entusiasmo la sua Symphonie fantastique. Gli applausi, però, non bastano a consacrare il genio del compositore. Nemmeno Roméo et Juliette riuscirà a vincere la sfida. Sinfonia drammatica ispirata a William Shakespeare e alla sua "paurosa avventura d'un amore mortale", l'opera è dedicata a Nicolò Paganini e cucita sul testo ridotto di Emile Deschamps. Berlioz la scrive tra il gennaio e il settembre del 1839. Due mesi dopo, il 24 novembre, il debutto alla Salle du Conservatoire di Parigi, con la direzione dello stesso compositore. In Roméo et Juliette, Berlioz sceglie di non attingere ai temi che ruotano intorno all'intreccio fatale dei due giovani e sfortunati amanti, puntando soprattutto sul motivo conduttore del duello. Risultano, quindi, vivide le immagini di una musica segnata dalle "tracce crudeli del costante scontro tra le famiglie e tra i personaggi che si riflette anche nell'animo dei singoli".
Roberto Bolle ha più volte intepretato Romeo per l'allestimento di Amodio. "Avevo già interpretato questo balletto, unico nel suo genere, al Massimo di Palermo, al Filarmonico di Verona e in un'occasione speciale con Alessandra Ferri per la notte bianca di Roma del 2006 davanti al Campidoglio", racconta senza nascondere l'emozione di tornare al San Carlo. "Ora lo riporto in scena per la prima volta davanti al pubblico di Napoli", continua, "che mi ha già visto in un altro Romeo alcuni anni fa. Si tratta di un balletto molto particolare che alterna alla raffinata musica di Berlioz, alcuni brani recitati. Trovo l'accostamento molto incisivo e per noi ballerini particolarmente emozionante. Ad accompagnarmi una ballerina straordinaria, Lucía Lacarra. Anzi in verità sarò io ad accompagnare lei nel suo debutto in questa opera. Ho danzato diverse volte con lei in passato. Si tratta di un'artista intensa e talentuosa che sa interpretare al meglio tutte le sfumature del personaggio". "Il Teatro San Carlo", conclude, "è diventato per me ormai una seconda casa, dopo la Scala, accanto al Metropolitan di New York. È un piacere per me ogni volta esibirmi in un teatro con una storia antica e affascinante come questo, che ha ritrovato con il recente restauro il suo splendore. Il pubblico napoletano è poi uno dei più calorosi del mondo".
Romeo e Giulietta andrà in scena martedì 22 marzo (ore 20.30), con repliche mercoledì 23 (ore 19.00), venerdì 25 (ore 20.30), domenica 27 (ore 17.00) e martedì 29 (ore 19.00).

Biglietteria Teatro San CarloInfoline: 0817972331–412 – Email: biglietteria@teatrosancarlo.it

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